Carte Covisoc: Juve mai citata e nessun vizio di forma
Il puzzle della “nota Covisoc” si completa. Oltre al famoso documento n. 10940 del 14 aprile 2021, consegnato sabato ai legali di Paratici e Cherubini su indicazione del Tar Lazio (la Figc si è rivolta al Consiglio di Stato rivendicando la “pregiudiziale sportiva”), ieri mattina gli avvocati hanno ricevuto dalla Federcalcio anche la richiesta di chiarimenti formulata precedentemente dalla commissione di vigilanza il 31 marzo, che ha originato la risposta del procuratore Chiné: anche qui non vengono mai citate né la Juve né le sue operazioni e non c’è quindi la «notitia criminis». Nelle comunicazioni tra Covisoc e procura si parla di “plusvalenze fittizie” in modo generico, a differenza di quanto avviene a ottobre (6 mesi dopo) con l’iscrizione della notizia di reato nell’apposito registro. Nessuna traccia del vizio contestato dai bianconeri (procedimento attivato oltre i 30 giorni previsti). «In altre mie dichiarazioni avevo già tracciato i contenuti delle due mail – ha spiegato ieri il presidente della Figc, Gravina – è stata solo una strategia legale, ma qualcuno ne ha fatto un grimaldello alimentando una cultura del sospetto». In questo documento la Covisoc richiama la necessità di un intervento istituzionale, parla di «situazioni gestionali che meritano un attento monitoraggio» e che «incidono sui bilanci delle società» presentandosi «con frequenza non trascurabile». La procura risponderà 14 giorni dopo con un riassunto delle puntate precedenti, citando il caso Chievo e lo scambio tra Perugia e Atalanta.
RICORSO. Cade di fatto uno dei 9 punti del ricorso bianconero al Collegio di Garanzia, ma l’impalcatura del reclamo contro la penalizzazione di 15 punti continua a reggere. Dalle motivazioni considerate non adeguate a una pena ritenuta sproporzionata, passando per i riferimenti normativi, fino ad arrivare al peso dato dai giudici ad alcune prove (come il libro nero di FP), la Juventus continuerà a combattere per ribaltare la sentenza della Corte d’Appello. Intanto, spunta la prima memoria difensiva depositata alla procura di Torino (giustizia ordinaria) a dicembre 2021: Bellacosa, legale della Juve, spiega come il club «ha correttamente contabilizzato la cessione dei calciatori secondo le disposizioni di cui al principio contabile IAS 38, paragrafo 113, relativo a cessazioni e dismissioni». Il 27 marzo è prevista l’udienza davanti al Gup, la prima tappa processuale dell’inchiesta Prisma.
Fonte: Gazzetta