La decisione del TAR di rendere consultabile la carta Covisoc alla difesa della Juventus potrebbe essere rilevante per il ricorso della società bianconera contro la sentenza che ha decretato una penalizzazione di 15 punti alla squadra torinese: la lettera inviata dal procuratore federale Giuseppe Chiné il 14 aprile 2021 potrebbe determinare un clamoroso vizio procedurale nel processo che ha portato alla sentenza. Secondo la procura, la nota non costituisce atto d’indagine e, proprio per questa ragione, non è stata messa agli atti del processo nonostante le richieste delle difese di poter visionare il documento e il fatto che nella prima chiusura delle indagini sportive la nota sia stata indicata ma non allegata. Allora perché gli avvocati della Juventus chiedono di poterla visionare? Se in quel documento ci fosse davvero la prima notizia di reato sulle plusvalenze, Chiné avrebbe dovuto iscriverla nell’apposito registro entro 30 giorni (e non l’ha fatto), avviando fin da quel momento il procedimento. La carta 10940 negli ambienti federali è stata bollata come semplice “chiarimento interpretativo“, scegliendo di non essersene avvalsi nelle indagini. “La procura dialoga costantemente con gli altri soggetti federali, ma il procedimento comincia quando c’è una notitia criminis, e in quel caso ancora non c’era“, ha spiegato Chiné davanti ai giudici ogni volta che la questione è stata sollevata. Se il contenuto di quella mail certificasse, invece, un errore nelle tempistiche, il Collegio presieduto potrebbe annullare la stangata della Corte senza alcun rinvio, scrivendo la parola fine sul filone plusvalenze bis. La Figc si è costituita in giudizio, rivendicando il concetto di “pregiuziale sportiva” e facendo presente che prima di uscire dai confini dello sport ci si sarebbe dovuti rivolgere alla giustizia endofederale (Tribunale e Corte), e poi al Collegio. Possibile, a questo punto, un ricorso al Consiglio di Stato più per il rispetto della forma che per il contenuto stesso della nota, considerato appunto non rilevante in ambienti federali. Intanto, nelle prossime ore Chiné chiuderà le indagini sulla manovra stipendi e le partnership opache e si parla di una possibile ulteriore stangata.