Trombetti deciso: “Che nessuno critichi Luciano Spalletti”

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Il commento dell’ex rettore Guido Trombetti: 

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“Francamente non mi sento, dopo la sconfitta con la Lazio, di muovere critiche a nessuno. Forte di un ragionamento assai semplice: solo un ingenuo poteva pensare che il Napoli avrebbe vinto tutte le partite fino al… giorno del giudizio. Piuttosto il risultato deve richiamare tutti ad un sano realismo. Come con grande saggezza ha ricordato Spalletti nella conferenza stampa pre partita, le mani dal manubrio si alzano dopo aver tagliato il traguardo. E quindi va bene feste, farina e forca ma ogni cosa a suo tempo. Tra l’altro tre o quattro mesi di festeggiamenti tolgono il piacere di esultare nel giorno fatidico. E per converso rischiano di creare un clima di euforia che può rivelarsi dannoso. E può portare male. È superstizione? No. Soltanto semplice buonsenso. La situazione di classifica è ancora oggi largamente lusinghiera. Ma restano da giocare tredici partite e ne va vinto un discreto numero. Quindi non ci si può crogiolare negli allori. La Lazio ha vinto la partita senza rubare nulla. Anche se un pareggio sarebbe stato più giusto. Ma nel calcio in fondo la giustizia la fanno i gol. Che unici e soli scrivono il verdetto. I romani hanno giocato una partita di grande concentrazione. Hanno inaridito le fonti di gioco azzurro. Segnatamente chiudendo Lobotka in un quadrilatero ben costruito. Le tre punte poi non hanno mai avuto uno spunto. Addirittura potremmo dire, tanto per sdrammatizzare, che Kvara ha fatto un solo assist: a Vecino!
Ho letto qualche critica a Spalletti. La squadra era poco concentrata, si è fatto incartare da Sarri… E invece Spalletti ha mandato in campo la formazione più forte possibile. Un episodio ha determinato il risultato avverso come in qualche occasione quest’anno aveva determinato il risultato a favore. A suo merito parlano i risultati eccezionali fin qui ottenuti. Bene ha fatto il pubblico ad applaudire la squadra ed il tecnico al termine dell’incontro. E adesso pensiamo all’Atalanta. La partita più importante è sempre la prossima”.

Fonte: Il Mattino

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