Non manca la guerra ai palazzi nelle parole del presidente azzurro
In questo ventennio scarso, ci sono tempi che lo hanno appassionato, o irritato, e stanno ancora lì, a provocarne una reazione che la platea approva: la legge Melandri («che rompe i… vorrebbero che curassimo i bilanci, con le società che sono in perdita… Qui ci sarebbe da fare tabula rasa»); il dominio, o l’effetto domino dei procuratori («il problema sono gli agenti: ce n’era uno, Mino Raiola, simpatico, pace all’anima sua, che prendeva 25-40 milioni di commissioni sulle spalle di un club… qui si creano le sperequazioni, i fallimenti»); e poi ci sono le sfide ai Palazzi («Fifa e Uefa stanno a Nyon e Zurigo, nessuno le controlla…»). E un altro problema: «Se ci sono due realtà che salgono in A ma nessuno vuole vederle perché fanno duemila presenze in Tv, questo crea un disagio. A tutti va dato il diritto di arrivare, però servono limiti».
Fonte: CdS