Oggi, all’ incontro che si sta svolgendo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere su il ‘Regolamento del giuoco del calcio fra teoria e prassi’, c’è oltre al presidente FIGC, Gravina, anche il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il numero uno del club azzurro, oltre ai temi riguardanti l’oggetto dell’ incontro, ha rilasciato anche alcune dichiarazione sul momento del Napoli e del calcio in generale, in più svela una decisione: “Lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari. Cosa succederà se arrivate in Serie A col Bari? Lo cederemo, ma a qualcuno che saprà gestirlo in maniera esatta. Il ko con la Lazio? Direi una sconfitta salutare, altrimenti uno rischia di sedersi. Sarri è stato un po’ paraculo, invece che giocare alto ha bloccato i due terzini. Vorrei togliere ogni dubbio sul mio essere tifoso o meno del Napoli. Visto che vivete in questo dubbio: professore, da bambino mio padre Luigi mi portava allo stadio quando veniva portato il ciuccio in processione. Poi nel ’54 la mia famiglia ha prodotto “L’oro di Napoli”, il legale con Partenope viene da lontano, mio nonno si trasferì a Torre Annunziata per amore e fondò un pastificio nel 1929. Lei crede che se non fossi tifoso del Napoli sarei rimasto per 19 anni? Le dirò di più, io sono tifoso di Napoli, Napoli città. La ritengo una possibile città centrale a livello europeo, come era nei secoli passati. In molti aspetti combatto per privilegiare l’immagine di Napoli nel mondo, differenziandole dalle altre pur belle città italiane o regioni. Io lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari. Ovviamente mi chiedono cosa succederà se arrivate in Serie A col Bari? Lo cederemo, ma a qualcuno che ci darà la garanzia che saprà gestirlo come un’opera di ingegno. La nostra famiglia è da 80 anni nel cinema, ho avuto grandi maestri che mi hanno insegnato il mondo complesso del cinema che è estremamente completo, dalla creatività all’industria, se uno ha fatto la gavetta così. La legge Melandri ci rompe i coglioni da vent’anni. Come si fa a dire di curare i bilanci delle società che sono in perdita? Per curarli bisogna fare tabula rasa. Bisogna rapportare tutto al contesto attuale. Bisogna garantire a tutti di arrivare, ma alcune squadre non hanno le capacità economiche, la Formula 3 non sta all’interno della Formula 1 ed il campionato è già compromesso. Lo stato è assente e rimanda. I procuratori sono un grosso problema, perché le società non possono esercitare una procura? Se c’è un’industria, perché i contratti devono essere di cinque anni? Perché non posso fare un contratto di otto anni? Dopo i due anni, soprattutto se il calciatore ha cambiato agente e quello ancora non ha ancora guadagnato, quello comincia a rompere le scatole. Così spinge per farlo cedere e prendere le commissioni di 5-10mln di euro. C’è stato un procuratore, Mino Raiola, pace all’anima sua, simpaticissimo, che prendeva 30-50 milioni di commissioni sulle spalle dei club, poi ci sono i casini ed anche i allimenti. Avete visto su Netflix quello che ha combinato la Fifa negli ultimi anni? Hanno rubato miliardi e miliardi, loro che stanno in Svizzera, a Ginevra e Zurigo, fuori da ogni giurisdizione europea e nessuno li controlla. Io che sono molto rigido vengo contestato, io che sono per la legalità totale mi si dice che non sono tifoso. Io sono per l’organizzazione.
Nell’ultima partita sono stati arrestati molti tifosi, per spaccio di droga. Avete visto invece i tifosi della Lazio? 3 arresti, ma io non faccio entrare i fumogeni e petardi ai nostri, poi quelli della Lazio non so come li hanno fatti entrare ed hanno mandato all’ospedale un bambino. C’è modo e modo di sostenere la squadra. In Inghilterra smontarono gli stadi per due anni, allontanando gli hooligans hanno riempito di famiglie, da noi invece li fanno alzare i bambini, dicono che il posto è il loro e devono andare via. E’ diseducativo, l’adolescente credono che quella sia la realtà, ma quei cori sotto intendono ‘il Napoli siamo noi. Sulla Superlega – Ho già detto che deve prevalere il merito, va tolto il comando alla Uefa perché per come è organizzata dovrebbe essere un segretariato generale. In ogni paese, in base all’importanza, le prime X devono partecipare, quindi voglio un campionato in cui tutti giocano contro tutti, queste palline che aprono non hanno senso ed a volte fanno anche dei bluff. Perchè alla fine vincono sempre lo stesso? Più o meno. La vinciamo? Qui ci portiamo iella da soli, a forza di dire la vinciamo, festeggiamo?! Bisogna essere silenziosi, le onde negative si propagano. La napoletanità è temuta”.
La Redazione