Il Napoli ha perso una volta in Champions (a Liverpool), due in campionato (a San Siro contro l’Inter e con la Lazio), una in Coppa Italia, con la Cremonese (ai rigori); e nel suo incedere incontenibile, una specie di marcia trionfale incurante del rumore del nemico, ha poi dovuto rallentare in campionato a Firenze e con il Lecce. Per uscire dagli equivoci andò a vincere all’Olimpico, contro la Lazio di Sarri, in rimonta dall’1-0 di Zaccagni all’1-2 con Kim e Kvara; il 2-0 indolore a Anfield fu cancellato con un altro blitz imperioso, stavolta a Bergamo, pure quella volta scuotendosi dopo l’1-0 di Lookman e sistemandola con Osimhen ed Elmas; il timore di aver riaperto il campionato a Milano venne anestetizzato immediatamente a Marassi, contro la Samp, ancora Osimhen ed Elmas, l’inizio d’una striscia travolgente, le otto vittorie consecutive, interrotta da Sarri; e per scacciare via la delusione, quella sì, con la Cremonese, ci volle lo 0-2 nel derby di Salerno, Di Lorenzo e ancora Osi. Fonte: CdS