Corbo: “Per ricominciare a vincere, il Napoli ha un solo modo”

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Antonio Corbo, nella sua rubrica per Repubblica “Il Graffio”, scrive: “Per ricominciare a vincere, il Napoli ha un solo modo. Spezzare la congiura dell’ottimismo. Ci sono cascati tutti. De Laurentiis già parla di mercato, promette che non cederà nessuno, perché lui sa far bene i contratti, chi firma non può muoversi più. Ma come la più scaltra Sibilla ammette che non sarà respinta alcuna offerta folle. Logico: il Napoli ha raccolto 65 punti in 24 gare perché ebbe il coraggio di rischiare. Cessioni con saldi di fine stagione, in cambio di giovani con molto talento e poche pretese. Giuntoli li ha reclutati con le sue spie, il presidente fissava prezzi e regole d’ingaggio. Spalletti non nascose il suo scetticismo, per tutelarsi a futura memoria. Si è accorto presto di gestire ragazzi di valore e buon comando, ed è pronto a riprenderne la conduzione. Travolti da insolito successo anche i tifosi, si sono sdraiati sul più morbido tapis roulant, una vittoria dopo l’altra. Mentre la città celebrava uno scudetto senza stress, con il solo dubbio della data: scudetto certo, ma quando, prima di giugno , forse a maggio, magari già ad aprile? Una sindrome da Superlenalotto, basta puntare per essere coperti d’oro da questo “SuperNapoli all’improvviso”, C’era intanto chi montava il baraccone. Dalle statuine di Kvara e Osimhen e Lobotka accanto alla Meloni, a Putin e Biden. Tutti cantautori, poi. Purtroppo rare le canzonette graziose come “la Capolista se ne va…”. Per tornare a vincere va risolto il primo enigma. Perché un corto circuito nella serata di Sarri, passato da artista della grande bellezza a progettista della nuova Cayenne? Ma è successo anche altro. Non può spiegarlo Spalletti né il preparatore Franco Sinatti, comandante e direttore di macchina di una finora fantastica traversata. Probabile un cambio nel programma atletico: la partita del 15 marzo con l’Eintracht e l’ansia di arrivare ai quarti di Champions hanno determinato un piano integrativo per acquisire più energie. È la tesi più convincente. L’alternativa sarebbe inquietante. Un calo di tensione per eccesso di sicurezza.

 

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L’applauso dei tifosi ha lenito le ferite. Esemplare la reazione del pubblico, sorpreso da una Lazio montata come gabbia dai fili spinati. Sorpreso almeno quanto Lobotka che per la prima volta non ha saputo sfilarsi da controlli così ferrigni. Va ricordato che sabato il Napoli si misura con l’Atalanta, negli ultimi tempi Gasperini si è accreditato come caposcuola di implacabili tattiche a uomo.

 

Il lungo riposo concesso alla squadra conferma i timori di Spalletti. Avrà visto una squadra affaticata o preoccupata, e tenta di ricaricarla. Se la grande paura dei tifosi porta a ricordare il crollo della primavera scorsa (10-24 aprile un punto con la Roma, zero con Fiorentina ed Empoli) vanno rimossi gli incubi. Quest’anno il Napoli ha uomini di carattere e fisicità oltre ad una gamma di ricambi. Tutto può permettersi Spalletti tranne che l’errore di arrivare al traguardo con titolari stremati e tigri di marmo in panchina”.

 

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