Nel corso di Tutti al Var su Sportitalia è intervenuto Roberto Sosa, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli ed Udinese: “C’è uno Spezia-Verona da non sottovalutare in virtù della lotta salvezza. È una gara importante per una zona della classifica che si fa sempre più calda, soprattutto dopo il successo degli scaligeri a Verona. Ritengo addirittura che possa rivelarsi la partita più passionale di questo turno. Le altre gare non offrono lo stesso appeal sportivo, anche a causa della discontinuità delle squadre in corsa per la Champions. Polemiche sul possesso palla? Bisogna capire quali siano le reali intenzioni dietro a determinate polemiche, che potrebbero rivelarsi strumentali ed essere utili anche per accrescere la propria popolarità. La palla è fondamentale in tutte le fasi di gioco, per dominare, creare occasioni ma anche per difendersi. Il Barcellona, infatti, ha subito soltanto otto reti, proprio tramite il dominio della palla. Tutte le squadre al vertice dei campionati europei dominano la statistica sul possesso. Osimhen è un attaccante straordinario, credo che possa superare anche la soglia delle venticinque reti. Dimostra sempre una fame agonistica determinante, come nella realizzazione contro l’Empoli in cui ha saputo farsi trovare pronto e famelico. Inoltre, ha saputo realizzare anche gol straordinari, come contro i giallorossi. Parliamo di un attaccante che potrebbe considerarsi ai livelli di Haaland, Mbappe e Rashford. È necessario programmare, osservare il mercato con anticipo rispetto alla finestra di trasferimento. Basti pensare all’affare Enzo Fernandez, pagato 120 milioni al Benfica, che ne aveva pagato il cartellino soltanto 15 milioni. Andare a scovare i talenti, prima della definitiva esplosione, è dunque fondamentale. Anche Kvaratskhelia costituisce un esempio del coraggio della dirigenza partenopea nello scovare e contrattualizzare talenti ai più sconosciuti. Gli otto successi di fila della Juventus hanno indotto molti a credere nell’efficacia di un sistema di gioco che badava principalmente alla copertura. Chi, però, guarda davvero al calcio con spirito critico, sa bene quanto fossero risultati immeritati, in cui i bianconeri meritavano di prendere anche diversi gol. A testimonianza di ciò, il fatto che nelle successive gare la Juve abbia incassato ben dieci marcature“.