L’intervista – Bruno Giordano: “Spalletti? Sta compiendo un capolavoro. Sarri propone un calcio diverso visto a Napoli”

Il doppio ex della sfida parla anche di Immobile e Osimhen

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Il numero 9 del Napoli del primo scudetto, capocannoniere della Lazio nel 1978-79, Bruno Giordano, 37 reti nei tre anni in maglia azzurra, e 108 nei dieci in biancoceleste è uno che di gol e di centravanti se ne intende: stasera al “Maradona” sarà la sfida tra due bomber straordinari, Osimhen e Immobile. «Due grandi attaccanti, uno Osimhen sta sbocciando adesso, l’altro Immobile lo ha dimostrato nel tempo. Victor sta vivendo un periodo di grande splendore, Ciro ha avuto qualche problema fisico ma tutti e due possono farti vincere la partita inventandosi una giocata decisiva. Il bomber del Napoli gioca in una squadra che crea tante occasioni ma anche quello della Lazio ha compagni che possono metterlo nelle condizioni migliori per segnare».

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Quale caratteristica li accomuna? «Tutti e due hanno la stessa caparbietà e giocano ogni pallone come se fosse l’ultimo della carriera: non si risparmiamo mai, questa è loro qualità in comune».
In cosa è più forte Osimhen? «Nel colpo di testa, in questo Osimhen non è secondo a nessuno al mondo: solo Cristiano Ronaldo è sullo stesso livello».
In cosa è più forte Immobile? «Sotto porta è un po’ più freddo, questo è dovuto anche all’età, all’esperienza, alla lunga gavetta».
E tutti e due attaccano benissimo la profondità. «Sì e Osimhen anche in questo, con il lavoro dello staff tecnico azzurro, è ulteriormente migliorato e attacca benissimo la linea difensiva senza cadere in fuorigioco, un movimento che Immobile fa da sempre in modo naturale».
I due attaccanti più forti della serie A? «La stagione straordinaria di Osimhen offusca un po’ tutti gli altri, anche se nel nostro campionato ce ne sono tanti di cannonieri, penso a Lautaro Martinez, Vlahovic, Giroud».
Oltre a Osimhen e Immobile chi potrà decidere il match del Maradona? «Sono due squadre importanti con tanta qualità: da una parte possono essere decisivi Kvaratskhelia, Lozano, Politano, Zielinski e dall’altra Luis Alberto, Milinkovic-Savic, Zaccagni, Felipe Anderson. E poi potranno essere decisivi anche i gol da calci piazzati, il Napoli ne ha segnato qualcuno in più ma questa è una specialità anche della Lazio».
Napoli-Lazio, che partita sarà? «Una gara spettacolare con gol da una parte e dall’altra, il Napoli parte chiaramente favorito e proseguendo di questo passo a sei-sette partite dalla fine potrà festeggiare lo scudetto. Ma la Lazio se trova una partita simile a quella fatta contro il Milan potrà far soffrire il Napoli: lotterà per un posto in Champions con la Roma e le due milanesi».
Cosa le piace di più del calcio di Spalletti? «Spalletti sta facendo un capolavoro, in panchina sta mostrando grande lucidità facendo sempre i cambi giusti e chiunque fa entrare dalla panchina riesce a essere determinante. Un gruppo in cui tutti sono protagonisti e questo è uno dei punti di forza del Napoli di quest’anno e ci sono grandissimi meriti della società nel costruire una squadra che ha stupito tutti e che nessuno in estate credeva potesse trovarsi a questo punto così in alto. Il calcio di Luciano è verticale, il possesso palla non è mai sterile, perchè anche nella fasi in cui gli azzurri fanno il tiki taka c’è movimento da parte di tutti. Un Napoli che ha mille soluzioni perchè quando vai ad attaccarlo alto lancia la palla in profondità a Osimhen: una squadra perfetta, impossibile da leggere, davvero difficile trovare un difetto agli azzurri».
E di quello di Sarri? «La Lazio è più equilibrata rispetto alla scorsa stagione, prende meno gol anche se costruisce qualche occasione in meno in attacco e ha sofferto la mancanza di continuità. Sarri sta proponendo un calcio un po’ diverso rispetto a Napoli perchè ci sono altri interpreti e in questa Lazio si vedono più verticalizzazioni rispetto alla squadra azzurra che allenò per tre anni».
Napoli-Lazio sarà anche l’incrocio tra le due formazioni con le migliori difese della serie A. “Tutte e due hanno una grande organizzazione difensiva, grazie al lavoro di tutta la squadra nella fase di non possesso ed entrambe in campo hanno equilibrio: il Napoli però rispetto alla Lazio nello stesso tempo riesce a rendersi molto più pericolosa in fase d’attacco e i numeri del gol segnati e subiti non mentono mai. A Sarri mancherà Casale che sta facendo bene ma è Romagnoli il perno, quello che guida il reparto. Nel Napoli Kim è quello che balza più gli occhi perchè ha sostituito nel migliore dei modi Koulibaly, ma sono determinanti anche gli altri, a cominciare da Rrahmani e Di Lorenzo”.
Fonte: Il Mattino
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