L’intervista – Pasquale Foggia: “Ho un rammarico per la mia carriera. Scudetto? Sono scaramantico”

L'ex d.s. del Benevento ai microfoni de il Mattino

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È nato a due passi dallo stadio Maradona. Ad un tiro di schioppo dal centro sportivo Paradiso di Soccavo, quartier generale degli allenamenti del Napoli dove Diego, Careca, Alemao & Co. davano spettacolo pure durante gli allenamenti. Pasquale Foggia, napoletano doc del rione Traiano (storico feudo della curva B), è stato un talento, forse inespresso, del calcio italiano, sebbene al Napoli abbia dato anche più di un dispiacere: gol e assist con il Cagliari (proprio nel match d’esordio degli azzurri, freschi di ritorno in serie A, nel 2007) ed anche con la Lazio, prossimo avversario della truppa di Spalletti. Foggia ha intrapreso la carriera di dirigente e fino a poco tempo fa era il d.s. del Benevento tra B ed A. «Devo ammettere che fu una brutta sensazione far gol al Napoli. Ero io il rigorista e mi ritrovai a segnare contro la mia squadra del cuore, sotto la curva A. Intendiamoci: quando segni sei sempre contento, ma poi ti porti dentro qualcosa di strano. Lo stesso mi capitò con la Lazio».

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Domani sera arriva proprio la Lazio al Maradona. «Sarà una bella partita. Tutta da vedere ed io ci sarò. Da una parte la capolista che è una delle poche in Europa a divertire, dall’altra la Lazio che esprime sempre un calcio propositivo».
Napoli schiacciasassi, campionato chiuso? “Per scaramanzia dico di no. I punti restano tanti. È evidente però che prendere questo Napoli è quasi impossibile».
Più 18 con 14 gare da giocare: ora c’è solo da gestire? «Non da gestire, ma da spingere. Esattamente quello che sta facendo il Napoli partita dopo partita. Ha entusiasmo e giovani che vogliono mettersi in mostra sempre. È questa la loro vera forza».
Spalletti contro Sarri… «Spalletti è la continuità di un’idea di gioco. È un allenatore vincente che insegna calcio da sempre: è il giusto cerchio che si chiude. Se oggi il Napoli è sulla bocca di tutti il merito è suo. Ha preso una squadra che sulla carta era inferiore a tre o quattro in Italia ed ha stracciato il campionato».
Risultato scontato quindi? «Le partite vanno sempre giocate. La Lazio è una squadra forte che si gioca un posto in Champions League. Attualmente però il Napoli è superiore a tutti. Per la Lazio non sarà affatto semplice».
Per lei è una gara speciale. Ex con il cuore azzurro e con un rammarico. “È vero: il mio unico rammarico è stato quello di non essere riuscito a giocare con il Napoli. Ci sono andato vicino in due occasioni ma poi l’operazione sfumò e non per mia volontà. Sono legato alla Lazio. È la mia seconda casa. Sarà una partita speciale».
Sarà anche una sfida tra Osimhen e Immobile. Chi è più forte? «Attaccanti diversi. Immobile fa gol a ripetizione. Parliamo di un campione assoluto. Osi è un crack. E credo non abbia ancora espresso il suo potenziale massimo. Può diventare tra i 5 più forti al mondo. Lega il gioco, attacca la profondità con i tempi giusti».
Lotito e De Laurentiis. Sono due presidenti così diversi? «Sono molto vicini, invece. Alla guida di due società che hanno sempre badato al sodo. Se oggi Napoli e Lazio hanno un futuro lunghissimo lo si deve alla lungimiranza di due imprenditori fenomenali».
Questo Napoli dove può arrivare in Champions? «Il sogno sarebbe vedere una finale con il City o con il Bayern. Ma sono gare secche in cui più vai avanti più la qualità si alza e più diventa difficile. Ma la forza di questo Napoli “libero” può portare lontano».

 

Fonte: Il Mattino

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