Carraro: “Il successo del Napoli ha un nome e cognome: Aurelio De Laurentiis. Da imitare”

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EuropaCalcio.it ha intercettato in esclusiva Franco Carraro, uno dei massimi dirigenti del nostro paese. Franco Carraro ha rivestito cariche importantissime nel mondo delle istituzioni (Ministro del Turismo e dello Spettacolo, Sindaco di Roma) e nel mondo dello sport (Presidente della FIGC e del CONI).

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Presidente, iniziamo dalla Serie A. Ha visto il Napoli vincere, fallire e ripartire. Che effetto le fa guardarlo oggi così in alto?

Il successo del Napoli ha un nome e cognome: Aurelio De Laurentiis. Parlo del miglior presidente della storia del Napoli, con Ferlaino. Il post Ferlaino fu caratterizzato da momenti difficilissimi con Corbelli, poi Naldi. Momenti che portarono alla scomparsa di una società gloriosa ed importante come quella partenopea. Aggiungo anche un’altra cosa. Al presidente De Laurentiis, va ricordato, il Napoli non è stato certo regalato. Ha investito una cifra importante e i fatti gli hanno dato ragione. Tutto il resto lo porta via il vento“.

Ci spieghi.

La gestione del Napoli è un modello che dovrebbe essere ripercorso da ogni club. Il Napoli è un club lontano dal folklore: l’organizzazione societaria è teutonica, se non proprio giapponese. Dovessi consigliare oggi ad uno studente di seguire un corso di gestione aziendale, gli suggerirei uno stage presso la SSC Napoli. De Laurentiis è stato lungimirante perché ha fatto calcio ragionando sui costi, sui bilanci, sulla sostenibilità. Non ha seguito il carrozzone di chi spendeva senza una logica, di chi non ha tenuto conto delle perdite. Oggi non è un caso che moltissimi club italiani debbano fare i conti con i debiti. E la situazione non è facile, non sarà semplice per queste società rimettersi in riga“.

Quale potrà essere la strada per queste società?

Quella che ha tracciato il Napoli: abbattimento dei costi di 10 o 20 punti percentuali. Diciamocela tutta, che senso ha vincere con i conti non in ordine? Lo scopo, nel calcio, deve essere sì quello di riuscire ad arrivare primi ma con i bilanci sani. Dunque, bisogna ridurre i costi pagando meno i calciatori, i procuratori ed i manager. Onestamente, su uno stipendio netto di 5 milioni di euro non mi pare uno schiaffo chiedere di percepirne 4,5. Non scherziamo. Anche qui, il Napoli è stato un modello: ha saputo dire no in maniera netta, chiara e decisa a richieste economicamente fuori da ogni logica“.

E’ stato questo uno degli errori commessi dalla vecchia dirigenza della Juventus? Vincere a tutti i costi senza prestare attenzione ai bilanci?

Guardi, desidero non parlare del caso Juventus perché sono in corso indagini penali e sportive. E ve lo motivo: non ho responsabilità amministrative in FIGC, ma io e Matarrese siamo gli unici ad esserne membri onorari. Ecco perché non mi sembra opportuno rilasciare considerazioni sull’argomento“.

 

Fonte EUROPACALCIO.IT

 

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