L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha riportato un estratto sul Napoli e su Victor Osimhen:
Victor , capace di fotocopiarsi, di continuare imperterrito con il ritmo impressionante che ha spalmato nelle sue ultime otto giornate, in cui ne ha fatti dieci (e sbagliati parecchi), arrivando a quota diciannove: sono pochini, ovvio, rispetto a quella massa uniforme e maestosa che appartiene a Higuain e a Immobile, ma costituiscono una base, in queste ultime quattordici gare che restano.
E magari sarà per questo, o forse no, che Osimhen quando esce, mancassero anche soltanto otto minuti alla fine (come a Empoli), un po’ mette il broncio, almeno fino a quando non realizza che è giusto così, che c’è un calcio anche per gli altri e che ogni tanto rifiatare ha un suo perché. Dieci reti in otto sfide fanno 1,37 a partita che disegnano una proiezione fantastica e anche fantasiosa, un giochino perverso per gli amanti del no limits che lascerebbero atterrare Osimhen persino al di là di quei mostri sacri: ma è vietato appiattirsi, peggio ancora placarsi.
Fonte: Cds