La “rivoluzione” del Napoli parte seconda: via i big

0

Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo, ha già pianificato la vera rivoluzione, con De Laurentiis lascia che Insigne, Mertens e Ospina si liberino a parametro zero, costruisce attraverso le cessioni di Koulibaly e Fabian Ruiz il tesoretto per gli investimenti, avvia con Spalletti la ricostruzione, scova Kvratskhelia in Georgia, Olivera in Spagna, crede in Simeone e Ostigard per allungare la panchina, «rischia» con Kim e lascia che al resto provveda il suo allenatore, senza indugi proiettato (esclusivamente) sul tridente, padrone della sensibilità tecnica di una squadra che gli assomiglia per intero e che se ne va alla sosta, prima del Mondiale, in vantaggio di otto punti sulla seconda. È un Napoli mai banale, vince in casa della Lazio, della Roma, del Milan e dell’Atalanta, è imbattuto, ha lasciato due pareggi (a Fiorentina e Lecce) e anche in Champions ha dominato, cinque successi su sei. Ma prima o poi crollerà, così si dice… Diciotto punti adesso, con i quarti di Champions.

 

Factory della Comunicazione

Leggi anche la prima parte della rivoluzione

Fonte: CdS

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.