Lele Adani: “In Champions il Napoli è da semifinale. A Francoforte gli azzurri hanno fatto meglio del City in un aspetto”

L'opinionista della Rai analizza le prestazioni delle italiane in Champions League

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Tre su tre. Milan, Napoli e Inter hanno vinto la gara di andata degli ottavi di Champions, senza subire gol. «Un risultato comune eccellente – racconta Lele Adani –, anche se vanno fatti poi dei distinguo. Innanzitutto perché per Milan e Inter la qualificazione è ancora in bilico. E poi ognuna delle tre squadre ha una storia diversa dalle altre e anche una prospettiva differente».

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Cominciamo allora dal Milan. «Aveva la sfida più difficile, per valore dell’avversario e momento in cui si è giocato. I rossoneri arrivavano sì dalla vittoria sofferta col Torino, ma anche da un periodo negativo precedente e dovevano, proprio nell’andata con il Tottenham, trovare certezze nel nuovo modulo. La vittoria per 1-0 era la meno pronosticabile, ma certifica la bontà del lavoro fatto da Pioli sia a livello tattico che mentale».

In ordine cronologico, passiamo al Napoli. «Io partirei dal primo quarto d’ora, in cui l’Eintracht ha giocato ad alto ritmo, mettendo anche in difficoltà il Napoli. Ecco, è qui che la squadra di Spalletti ha confermato due caratteristiche da grande squadra: applicazione e serietà nell’atteggiamento. Poi è venuto fuori quello che già sappiamo sul Napoli, che è straordinario nell’alternare possesso e accelerazioni. Gli azzurri hanno dimostrato di poter giocare più partite all’interno di un’unica gara, che non è da tutti. Per esempio, il Manchester City a Lipsia non l’ha fatto e quando ha dovuto soffrire ha concesso e preso gol».

Chiudiamo con l’Inter. «Che è più forte del Porto, ma deve ringraziare la profondità della rosa per la vittoria di San Siro. Gli ingressi di Gosens, Brozovic e Lukaku hanno fatto la differenza».

Cosa devono fare le nostre per passare al ritorno? «L’Eintracht non avrà Kolo Muani e il Napoli è nettamente superiore: lecito non attendersi sorprese. Milan e Inter, invece, non devono fare l’errore di speculare sul vantaggio dell’andata. Devono andare a Londra e a Oporto con l’idea di fare gol a tutti i costi e non guardare il cronometro».

Chi ha il compito più difficile? «Ancora il Milan, perché mi aspetto un Tottenham diverso dall’andata».

Scegliamo un giocatore simbolo dell’andata per ognuna. «Per il Milan dico Thiaw, che è la grande novità in difesa. Per il Napoli sarebbe facile dire Osimhen e allora faccio il nome di Lobotka, che ha sporcato ogni pallone avversario. Nell’Inter ovviamente Lukaku, per come è arrivato alla sfida e per come ha risposto, con il gol e non solo».

Fissiamo un orizzonte per Milan, Inter e Napoli? «Il Milan è ancora in una fase acerba del progetto, già arrivare ai quarti sarebbe un successo oltre le aspettative. L’Inter è squadra, invece, matura e l’ha fatto vedere con il Barça in questa stagione e pure col Liverpool lo scorso anno. Essere tra le prime otto per i nerazzurri è un dovere. Discorso a parte merita il Napoli, che grazie al lavoro di Spalletti ha avuto una crescita difficilmente immaginabile mesi fa. Oggi, se facciamo la somma tra il valore messo in campo dai giocatori e le prestazioni del collettivo, gli azzurri possono ambire a finire tra le prime quattro d’Europa».

 

Fonte: Gazzetta

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