L’edizione odierna de Il Mattino ha fatto il punto sul futuro di Luciano Spalletti al Napoli:
La Premier, per prima cosa. Lui, al momento glissa sul suo futuro, non ne fa accenno a nessuno. Dice «si mangia con il presente» e magari è facile pure immaginare che questo discorso gli faccia girare le scatole. Molto si deciderà ad aprile. Dalla tempesta di emozioni che ne scaturirà quando lo scudetto sarà aritmetico, da quel colloquio finale con De Laurentiis che arriverà alla fine di tutto (anche della Champions), dal loro guardarsi negli occhi, dal loro scoprire le carte, finalmente.
Alternative a Luciano ce ne sono ben poche, e De Laurentiis finora non le ha proprio vagliate, perché convinto di avere l’allenatore anche il prossimo anno: l’impressione è che aspetterà anche lui che Spalletti decida se gli va bene il rinnovo automatico, oppure avrà altre esigenze. E ne parlerà con lui. Nessuno a Napoli vorrebbe veder partire il condottiero del (quasi) terzo scudetto e che è a un passo dal traguardo storico dei quarti di finale in Champions.
De Laurentiis ha spiegato che lui i contratti sa bene come farli. Tradotto, liberarsi non è mai facile. Ma è anche vero che un tecnico non può restare in un posto controvoglia, non è un calciatore con cui puntare i piedi e magari minacciarlo di metterlo fuori rosa (come è stato fatto con Milik o con Fabian). Motivo per cui, esercitata l’opzione, Spalletti dovrà dire la sua sul suo futuro a Napoli. Non è questione solo di ingaggio, ma magari avrà anche un peso perché altrove, pur di strappare il suo sì, saranno pronti a fare follie. Dunque, se il Napoli ha scoperto le carte, prima o poi toccherà a Spalletti farlo: resta e accetta il rinnovo automatico, oppure ha bisogno di un altro colloquio per capire il futuro (chi resta, chi arriva) e poi decidere?
Fonte: Il Mattino