De Laurentiis ha parlato a TNT: “I nuovi acquisti? Si sono dimostrati affidabili. Con loro si può aprire un ciclo”

Ad una t.v. messicana AdL parla anche di mercato

0

Era già tutto previsto, eh sì: «Lo dissi che sarebbe stata una grandissima stagione». Maggio 2022, mentre Napoli vibra, trema e «insorge», Aurelio De Laurentiis la butta lì, nel corso di una conferenza stampa che viene accolta con la diffidenza di quest’epoca insincera: «Faremo l’impossibile per riportate lo scudetto qui». Sembra uno slogan, invece è una promessa, quasi una visione, che Adl, chiacchierando con i messicani Tnt, rivendica come premonizione, una certezza che nasce dalla rivoluzione, dagli addii dei pilastri di un’era ormai giunta al tramonto: «Perché quando tu hai da troppo tempo gli stessi giocatori, quei calciatori – anche se bravissimi – un po’ si demotivano. E invece i nuovi, individuati con una grande ricerca di scouting, si sono dimostrati subito affidabili».  

Factory della Comunicazione

ORGOGLIO. Francoforte, e lo 0-2 all’Eintracht, è già finita negli archivi, con quelle immagini di sfolgorante bellezza che ha riempito l’ennesima notte che sa di calcio meraviglioso, il poster di una stagione intera cominciata nelle cenere ed ora vissuta sugli altari conquistati da Spalletti: «Quello che mi piace di questa squadra, non è la recita dei singoli ma il valore del gruppo. Ma il Napoli, in fondo, da 14 anni gioca in Europa». Dove adesso scorge i quarti di finale di Champions, un universo mai attraversato e un sogno che può realizzarsi, riconoscendo così il valore di un Progetto che ormai ha diciannove anni e che De Laurentiis sottolinea con umana civetteria: «È stato bello inventarci i vari Cavani, Lavezzi, Higuain e aver trovato Osimhen, affiancandogli Kim, Kvaratskhelia, Anguissa e company, garantisce un ciclo. Questo Napoli potrà dire la sua per tanto tempo».
Napoli vuol dire, sempre, Maradona, la fierezza di averlo vissuto, il dolore di averlo perso, due anni fa, con la sua scomparsa: «Maradona è molto importante per i napoletani, ci ha lasciato una eredità che questa squadra sta raccogliendo e che presto potrà essere restituita alla nostra gente, che la sta aspettando da troppo tempo». 

NON SI VENDE. È tornata l’emozione di quei fantastici anni ‘80, c’è un clima moderatamente gioioso, c’è la consapevolezza che i quindici punti di vantaggio rappresentino (quasi) una investitura e però, perché nel calcio succede anche questo, non cancellano l’ansia, il sospetto, il timore che questa favola possa essere alterata dal mercato che verrà, con Osi e Kvara destinati ad essere soggetti del desiderio altrui. Ma Adl sa – fino a un certo punto – come si bloccano gli agguati: «Io posso dire di essere bravo a fare i contratti, per cui quando i calciatori vengono a giocare da noi io so anche come fare per bloccarli: e quindi non sarà difficile per me trattenerli. Però mai dire mai, perché delle volte ci sono delle offerte che sono tali da non poter fare a meno di accettarle. Ma secondo me li vedremo ancora brillare con il Napoli per molto tempo».

Fonte: CdS

 

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.