Haaland minaccia di diventare non il 9 più forte del mondo, questo è scontato, addirittura il prototipo di un’epoca: il centravanti bionico del futuro, fisico bestiale, velocità quasi avesse un motore, presenza devastante in area. Dal gruppo degli inseguitori sta emergendo uno sfidante sempre più impressionante partita dopo partita: Victor Osimhen. Due anni in più, dieci centimetri in meno così come in meno sono quasi quindici chili. Ma è Haaland l’anomalia, Osimhen ha misure e colpi perfetti da 9 moderno, forse più imprevedibilità nei movimenti su tutto il fronte d’attacco. E poi impara. Assorbe come una spugna. Spalletti è il suo Pep. Oggi Osi è nel gioco, ha capito che un rientro spalle alla porta può essere più utile di un’aggressione verticale. I suoi scatti non sono corse casuali, disegnano tracciati studiati e memorizzati. Il confronto in Champions dice Haaland, lo dice l’indice di pericolosità, ma sono indicazioni della fase a gruppi nella quale il nigeriano ha giocato solo 168’ per l’infortunio. Il ruolo del 9 con Haaland sembrava non avesse storia, Osimhen lo sta rendendo più democratico.
Fonte: Gazzetta