«Questa ottima stagione del Napoli non deve meravigliare». Lo dicono i numeri e lo puntualizza il ricercatore universitario svizzero Raffaele Poli, direttore del Cies, l’osservatorio del calciomercato internazionale, autorevole punto di riferimento per gli addetti ai lavori.
Come è riuscito il Napoli a dominare in Italia e a stupire in Europa? «Ha saputo rinnovarsi e approfittare dei problemi finanziari di Juventus e Inter, che vanno avanti con il freno tirato in seguito al pesante indebitamento. E non dimentichiamo che anche il Milan, campione d’Italia un anno fa, non è messo benissimo mentre il Napoli è stato gestito in modo più sano e raccoglie i frutti della sua lungimiranza. Un dato, comunque, merita di essere evidenziato».
Quale? «Il Napoli ha la seconda rosa più cara in termini di somme spese per acquistare i giocatori presenti nell’attuale organico dopo la Juventus: 410 milioni contro 344, secondo il nostro report sul valore delle squadre nei cinque campionati top europei pubblicato nello scorso settembre».
Era, comunque, difficile immaginare che dopo le partenze di cinque titolari la squadra potesse raggiungere questi risultati e livelli di gioco. «Il Napoli è una sorpresa fino a un certo punto. Perché malgrado diverse partenze di giocatori, in maggior parte un po’ avanti negli anni, l’ossatura è rimasta e il Napoli sta schierando in media calciatori presenti in prima squadra da 31 mesi: uno zoccolo duro, inferiore in serie A soltanto a Sassuolo, Lazio e Inter».
Avete già analizzato l’aumento del valore di Osimhen e Kvaratskhelia: si ascoltano tanti rumors sul loro futuro, qual è la previsione di un analista del calciomercato? «In caso di vittoria in serie A e di un possibile buon cammino in Champions League ci sarà sicuramente un assalto ai giocatori più prestigiosi, soprattutto da parte dei ricchi club inglesi. Un calciatore come Osimhen, che ha il contratto in scadenza nel 2025, potrebbe essere tentato a partire e in questo caso il Napoli incasserebbe una cifra molto alta».
E Kvaratskhelia? «Lo stesso discorso vale per lui anche se il georgiano è appena arrivato e ha un contratto fino al 2027, quindi sarà forse un po’ meno difficile trattenerlo. Molto dipenderà anche dallo stipendio che il Napoli potrebbe offrirgli in caso di rinnovo: se fosse ampia la forbice rispetto alle eventuali offerte a Kvaratskhelia, il presidente De Laurentiis potrebbe vedersi costretto ad alzare un po’ l’asticella per quello che riguarda il tetto salariale».
Il Napoli, abbassando gli ingaggi e reinvestendo quanto incassato dalle cessioni, ha dato quest’anno un esempio virtuoso all’indebitato calcio europeo. «Nei grandi campionati è molto raro che un club con un mercato in attivo riesca ad imporsi ma va comunque precisato che il Napoli negli ultimi cinque anni ha espresso il terzo bilancio di mercato più negativo in serie A, dietro solo a Juve e Milan con -161 milioni».
Il Mattino