I baby pazienti del Santobono festeggiano il Carnevale con la maschera di Osimhen

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 Detto, fatto. E adesso anche i bambini dell’ospedale pediatrico di Napoli Santobono possono sentirsi come Victor Osimhen per un giorno. Il merito è della sinergia che c’è stata tra Luciano Iorio (ideatore e realizzatore della mascherine di Osimhen che oramai vanno a ruba all’esterno del Maradona), Anna Ziccardi presidente della Fondazione Santobono Pausilipo e Flavia Matrisciano, direttrice della fondazione.

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 Luciano Iorio, ambulante diventato celebre nelle ultime settimane per la sua trovata commerciale all’esterno dello stadio, aveva lanciato un appello proprio dalle colonne del Mattino lo scorso 8 febbraio. «Vorrei regalare le mie mascherine ai bambini del Santobono», aveva raccontato. «Perché vorrei che per questo Carnevale non si vestissero da Matteo Messina Denaro, ma da Osimhen. Purtroppo ci sono dei bambini che non potranno scendere in strada a sfilare per Carnevale», aveva aggiunto Luciano Ioero. Ma anche grazie al suo contributo, almeno per quest’anno potranno indossare la mascherina del loro super eroe del gol, ovvero l’attaccante nigeriano del Napoli che è andato a segno puntualmente anche venerdì sera allo stadio di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Il tam tam è stato immediato con l’incontro lampo tra Luciano Iorio e i vertici della Fondazione Santonobo Pauslipon che è sempre in primissima fila per stare dalla parte dei bambini meno fortunati. E allora anche stavolta la missione è stata compiuta, per donare un’emozione in salsa azzurra. E che emozione, perché i bambini hanno accolto il regalo di Luciano Iorio con enorme felicità. Si aspettavano le maschere del Carnevale di Venezia o quelle dei personaggi Disney che come ogni anno non sono mancate nelle corsie del Santobono, ma quando hanno visto comparire quella di Osimhen, l’euforia è salita alle stelle. D’altra parte anche l’attaccante del Napoli è diventato un supereroe per tutti i piccoli tifosi azzurri che ogni settimana lo vedono in azione con la maglia numero 9. La mascherina – che oramai indossa da più di un anno dopo l’infortunio allo zigomo – è diventata il suo simbolo distintivo e ogni qual volta segna un gol se la leva per mostrare al mondo la sua felicità. Fonte: Il Mattino
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