Spalletti in conferenza: “Mille panchine? Sono state tutte insonni. A Francoforte con la maturità vista in questi mesi”

Il tecnico del Napoli rassicura in sala stampa su Osimhen

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Dall’estasi al tormento è un attimo: ma quando Sassuolo-Napoli è ormai finita e la felicità resta a galleggiare nell’aria, la domanda che sorge spontanea racconta uno stato d’animo che non può essere inquieto, guardando Osimhen. «Ma credo che sia semplicemente stanchezza».

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Le facce raccontano la fatica di un centravanti che non sa risparmiarsi, non vuole, e che Spalletti abbraccia virtualmente, sistemando sull’aereo che decollerà verso Francoforte, senza pensieri: «Lui è così, anche quando sembra non possa arrivare su un pallone, ci prova. Però, non mi sembra ci sia da preoccuparsi».

Sassuolo-Napoli rientra, senza se e senza ma, nella galleria di una stagione semplicemente fantastica che stavolta fa scuotere persino un “incontentabile” Spalletti: «È stata una prestazione di assoluto livello, superiore a quelle precedenti. Abbiamo elevato la qualità del nostri gioco, ci siamo concessi qualche pausa, perché il Sassuolo ci ha messo in difficoltà essendo avversario di valore, ma noi in certi momenti abbiamo offerto qualcosa di più del solito». 

 

MILLE GIORNI DI SE’

La millesima e chi se la può scordare: sono volati via 29 anni dal debutto in panchina, dall’emozione di una vita nuova, mentre stavolta Spalletti sa che sta per risistemare i conti con il suo destino, che qualcosa gli ha negato in una carriera piena d’un calcio futurista. «Sono state mille notti insonni le mie panchine. Ma noi ci gustiamo il presente e pensiamo già all’Eintracht: sappiamo di andare a sfidare una squadra di enorme spessore, che ha un calcio assai identitario. Entriamo in una dimensione diversa, quella del dentro o fuori, in due gare, ma la maturità dimostrata in questi mesi e poi emersa in questa modo contro il Sassuolo è un segnale incoraggiante. Siamo in fiducia ma non saremo mai presuntuosi, conosciamo le insidie del calcio e siamo preparati. Però è chiaro che comandiamo la testa per poter sognare».

Il suo Napoli sembra arrivare da una galassia distante, marziani che sono sbarcati sulla terra e che suggeriscono paragoni, dai quali Spalletti si scosta: «Io ci andrei piano con i confronti con il City di Guardiola, noi dobbiamo rimanere umili e fare le cose che sappiamo fare». 

 

Fonte: CdS

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