L’ex calciatore del Napoli, Stefan Schwoch, ha partecipato alla trasmissione Legends, Ci Vediamo a Napoli.
“Io come Raspadori? Le caratteristiche sono quelle, magari io ero più punta centrale. Ma lui vede molto bene la porta, ha velocità. Il Napoli ha una sua identità di gioco e la esprime a pieno, forse solo a Milano contro il Milan ha giocato sottotono e ha vinto lo stesso. Contro il Sassuolo bisogna stare attenti al piazzamento di Bajrami: manda in porta gli avversari e può aggirare Lobotka. Magari uscirà un centrale difensivo su di lui. L’unico errore che può fare il Napoli è pensare alla Champions League”.
“Quando il Napoli era in C1 e io ero a Vicenza il Napoli mi chiese di tornare. Io dissi di sì per gennaio e avevo anche già
firmato, poi però mi separai da mia moglie e non me la sentivo di lasciare i figli a casa. Chiamai Marino, gli dissi che avevo firmato ma che potevo non avere la testa giusta per giocare. Quindi rinunciai e gli dissi di prendere Calaiò. L’avevo avuto già come mio compagno di squadra, dissi a Marino di andare a prendere lui. Il Napoli ha corso un rischio contro la Cremonese in Coppa Italia ed è uscito fuori. Il turnover però ci stava: se non lo fai in quel caso, quando lo fai? Però è anche vero che anche con giocatori diversi la partita andava portata a casa. Forse lì magari un pò di testa il Napoli ha peccato ma il Napoli questo Scudetto non lo può perdere mai, lo vincerà al 100%. Il Napoli attacca sempre con 5 o 6 uomini, a volte addirittura 8. Larghi vanno gli esterni e le punte si stringono. Kvaratskhelia porta sempre superiorità numerica, la forza però la fa la sicurezza acquisita in tutti i reparti. Il Napoli sa che ora è temuto e tanto merito ce l’ha l’allenatore. Spalletti non si è mai lamentato dal primo giorno, anche quando sono andati via giocatori forti. Non ha mai dato scusanti ai calciatori. Sfido chiunque a pensare che Kim e Kvaratskhelia fossero più forti di chi era andato via”.
“Kolo Muani? Piace a tante squadre. LEintracht aggredisce molto in avanti, anche se lasciare tanti spazi alle spalle può diventare pericoloso perché Osimhen e Kvaratskhelia vanno prendere ogni pallone. Le squadre di una volta difendevano in maniera diversa. Spesso ora i difensori non sentono l’uomo, basta guardare Osimhen quanti gol ha fatto staccandosi dalla marcatura. Uno che invece è bravo a fare palla-uomo ce l’ha proprio il Napoli ed è capitano Di Lorenzo, bravissimo, anche perché lui nasce da centrale difensivo. Il mio gol più bello in azzurro? Quello che ci ha portato in Serie A, segnata a Pistoia. Più per importanza in realtà che per bellezza ma fu comunque un bel gol”.