Si ferma il processo per l’approvazione della proroga dei diritti TV della Serie A da 3 a 5 anni: la decisione ha scatenato da subito la dura presa di posizione del presidente della Lazio Claudio Lotito, nonché primo firmatario dell’emendamento in quanto senatore. “Ci dovranno dare le motivazioni. È una proroga? Comporta spesa?“, le sua parole, a cui fanno eco quelle del presidente della Lega Lorenzo Casini: “Questo cambio di direzione ci ha sorpresi, l’emendamento era della maggioranza, invece è stato riformulato dal governo stesso. Siamo curiosi di capire che cosa sia successo, tecnicamente è una proroga, non costa e non è automatica“. Il prolungamento infatti si sarebbe verificato solo in virtù di “ragioni economiche” e “previa indagine di mercato finalizzata a verificare se altri operatori possano offrire condizioni migliorative“. “È una misura che, come oggi tutta l’Assemblea ha ricordato, non ha oneri per la finanza pubblica ed è molto utile per quello che sarà il nuovo bando per i diritti tv. Se la Serie A ha più strumenti per portare più risorse a tutto lo sport è un bene per tutti, al di là di colori, maggioranze o minoranze“, ha continuato Casini. Inoltre, Sky e Dazn non avevano dato la propria disponibilità a prolungare, proprio “perché questa non è una norma a favore di qualcuno, ma a favore di migliori procedure e negoziazioni. È un peccato che quando ci sono norme utili, vengano strumentalizzate da una parte o dall’altra“. Stupore e delusione anche tra i club di Serie A, che sono tutti allineati: “Ci sono cose che vanno chiarite meglio, sono delle opportunità che si possono avere. La proroga è una cosa di buon senso, quando c’è il buon senso non dovrebbero esserci problemi“, le parole dell’ad del Sassuolo Carnevali al termine dell’Assemblea nel corso della quale i club sono venuti a conoscenza della decisione del governo.
Fonte: La Gazzetta dello Sport