22 anni. 22 splendidi anni compiuti ieri. Il regalo, Khvicha Kvaratskhelia, invece di riceverlo, lo ha fatto. Forse in Georgia la tradizione è così…Il dono, non è tanto il depositare il pallone in rete dopo l’azione personale, ma il non essersi accontentato del corner. Sì, probabilmente la maggior-parte dei calciatori lo avrebbe fatto, lui no. Il Napoli, questo Napoli, il suo e quello di Spalletti, no. Lo scrive anche La Gazzetta dello Sport.
“I gesti più belli dei fuoriclasse nascono nella testa prima che nei piedi. Ieri il gesto più bello di Khvicha Kvaratskhelia non è stato il movimento ad accentrarsi e il tiro con cui ha stappato la partita, ma il rifiuto del corner che avrebbe potuto comodamente battere invece di provare l’azione personale. Nella volontà con la quale il georgiano rincorre quella palla prima che finisca oltre la linea di fondo c’è tutta la sua gioia di giocare e di divertirsi. La sua e anche quella di tutto il Napoli, squadra diversa dalle altre pure in queste piccole (o grandi) cose”.
L’azione che ha portato al primo gol azzurro è stata più o meno così: “Cross di Lozano, testa di Sernicola che per evitare guai cerca rifugio in calcio d’angolo, il georgiano impedisce che la palla esca dal campo, si accentra, salta lo stesso Sernicola e segna”.