I voti azzurri della Gazzetta: poche sufficienze e tanti top
Tante soluzioni Spalletti aveva ricordato alla vigilia lo scherzetto che la Cremonese aveva fatto al Napoli in Coppa Italia. E Ballardini ci ha riprovato schierando un 3-5-2 molto basso, in cui le mezzali dovevano aiutare gli esterni a bloccare le combinazioni terzini-ali del Napoli. In attacco, per le assenze di Dessers e Okereke, il tecnico ha schierato Tsadjout e Felix, che avevano il compito di ribaltare le azioni con la loro velocità e pressare Lobotka in fase di non possesso. Il regista del Napoli, però, è abituato al controllo ravvicinato e sa sfilarsi molto bene. E così, senza mai alzare troppo il ritmo, il Napoli ha preso in mano la partita. La Cremonese ne è uscita soffocata poco alla volta, quasi senza accorgersene. Anche perché puoi schermare una o due soluzioni offensive, ma il Napoli ne troverà una terza e una quarta come dimostrano gli altri due gol della serata. Se il primo era stato generato da una giocata individuale di Kvara, il secondo è nato da corner su cui Kim ha fatto un assist a Osimhen dopo una gran parata di Carnesecchi su Di Lorenzo e il terzo da un’azione manovrata e da una combinazione tra Di Lorenzo ed Elmas, bravissimo nella conclusione. Ciò che continua a incantare del Napoli, anche all’interno di una prestazione meno brillante di altre, è la costante ricerca del gioco e del gol a partita già ampiamente chiusa. E pure la consapevolezza dei propri mezzi. Sta per ricominciare la Champions, il vantaggio sulla seconda è larghissimo, eppure nessuno fa calcoli e tutti vogliono lasciare il segno, anche se solo per pochi minuti come è successo ieri a Elmas. La Cremonese (che, numeri alla mano, è la peggiore squadra dei cinque top campionati d’Europa) non aveva oggettivamente le armi per impensierire il Napoli e, forse con l’eccezione del portiere, tutte le riserve di Spalletti sarebbero titolari nella squadra di Ballardini. Però la serietà e la tranquillità con la quale la capolista ha affrontato questa sfida è l’ennesima conferma della sua superiorità. Fonte e grafico: Gazzetta