Andò (più o meno) così, in una giornata in cui Napoli intuì che avrebbe dovuto darci un taglio con il passato e cominciare a proiettarsi nel futuro. L’estate del 2019, s’era intuito da un bel po’ che un ciclo si era chiuso e un altro bisogna aprirne, osando, rischiando, soprattutto dragando il mercato, dopo aver dato un’occhiata in se stesso, tasche comprese. Il Progetto, in quella mattina in cui De Laurentiis, Ancelotti e Giuntoli si misero a chiacchierare, l’argomento centrale – anzi principale – fu l’attaccante: serviva un centravanti, avendo ormai Mertens 32 anni e portandosi, Milik, gli effett i pregiudizievoli di due incidenti seri. C’era anche dell’altro su quel tavolo – Insigne, che Raiola tentava di riavvicinare al Napoli; un esterno basso di sinistra; uno alto, a destra – ma il cuore della chiacchierata divenne il centravanti e la scelta sembrava orientata verso due tipologie eguali eppure diverse: lanciarsi e sognare su un bomber fatto e finito, un top player come Benzema, oppure tentare con la nouvelle vague, il meglio che lasciava immaginare il mercato di quel tempo, cioè Ha a land oppure Osimhen. Calcoli, costi, riflessioni: Benzema non ammetteva discussioni tecniche, ovvio che no, poteva essere radiografato solo economicamente, attraverso le analisi finanziarie per acquistare e gestire nel budget quinquennale un centravanti di così enorme spessore. E però aveva anche lui 32 anni. Benzema rimase un’idea ma intanto erano spuntati Ha a land e Osimhen. La strategia induce a rivolgersi verso il mercato del futuro ed è proprio in quei momenti che, per la prima volta, a Castel Volturno compare la tentazione di credere anche in Kvarataskhelia, già finito nel taccuino. Ma la prova da superare è quella del 9: Osimhen è piaciuto nello Charleroi, in Belgio, è un profilo accattivante, può essere atteso con sufficiente ottimista e però va ancora verificato nel Lill a , che intanto ci ha provato; mentre Ha a land sta per andare al Salisburgo. Non si creano le condizioni sul (e del) mercato per accelerare, non subito, e in quei sei mesi successivi, Ha a land e Osimhen confermano le sensazioni precedenti, rientrano nei pensieri del Napoli, anestetizzato, come il pianeta intero, dal Covid. Si riprende a vivere e dopo un po’ chiacchierata esplorativa con il Lill a e poi con il papà di Ha a land, che viene invitato a Roma parla con De Laurentiis. Il suo agente è Mino Raiola, non è facile trovare l’accordo, che però con il Salisburgo è già stato indirizzato: serve il sì di Ha a land senior, arriva il ni, che si trasforma in no. Virata immediata, appuntamento veloce con il Lill a , quarantanove milioni di euro il netto da versare in Francia in una operazione nella quale entrano anche Karnezis e altri tre calciatori. Osimhen diventa del Napoli a Capri, da dove parte il tweet di De Laurentiis il 31 luglio 2020: era in buona compagnia, tra Benzema e Ha a land, e poi diventa un uomo solo al comando, la sua maglia, la numero nove, è azzurra.
Fonte: CdS