L’ormai solito classico intramontabile. Un’ammenda di 10mila euro allo Spezia «per avere i suoi sostenitori, nel corso della gara, intonato cori beceri e offensivi nei confronti dei tifosi della squadra avversaria». Tutto qui: non c’è alcun passaggio sui cori offensivi nei confronti di Luciano Spalletti e nemmeno su quelli che hanno infangato la memoria di Diego Armando Maradona. Niente. «È una cosa inaccettabile», tuona quindi lo scrittore Maurizio de Giovanni al quale questa decisione proprio non va giù. «Si devono vergognare e questa è una cosa disgustosa, oltre che reiterata nel tempo». Non ci va troppo per il sottile e attacca: «Si chiama giustizia sportiva? E allora dovrebbe custodire i valori dello sport, valori che invece sono disattesi da questo costante insulto all’identità di un popolo al quale si augurano tutti i mali possibili». Insomma, De Giovanni non ci sta, anche perché stavolta le offese hanno colpito la memoria di Maradona. «Adesso con i cori si è andati anche oltre, insultando un morto». Ecco perché considera la multa ulteriormente offensiva. «10mila euro è una sanzione gravissima. La prossima volta facciano direttamente finta di non aver sentito nulla. Ci farebbero migliore figura, rispetto all’accorgersi della vergogna e imporre questo obolo».
«Il fatto che Di Bello non abbia sospeso il match è clamoroso», spiega ancora De Giovanni. «Questa multa da soli 10mila euro è un ulteriore insulto a noi napoletani. È uno scandalo ancora più grosso di quello che sta coinvolgendo la Juventus. E aggiungo che la sanzione è altrettanto vergognosa del coro stesso fatto in curva».
Il Mattino