A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: “Non dobbiamo cadere nell’errore di poter pensare che viene programmato tutto nel particolare nel momento in cui vogliamo far sì che possa concedere il massimo della nostra espressione fisica, ma io sottolineo spesso che non è solo l’aspetto fisico il punto chiave, ma il frutto di più componenti. Il Napoli, per chi ha un occhio clinico come il mio, mi meraviglia sia riuscito da subito a riprendere i suoi standard, perché gestito brillantemente da un allenatore ed uno staff che hanno una strategia di allenamento ben definita, quindi riescono a far sì che non venga sovraccaricata la squadra perché, con gli impegni attuali, non sarebbe possibile. Quando una realtà come il Napoli vive nei numeri e nelle prestazioni quanto sta facendo, lo spirito di voler meravigliare ti porta ad andare ben oltre: sotto quest’aspetto non sarei molto preoccupato. Anche perché c’è un allenatore esperto e di lungo corso che sa come tenere la briglia sempre tesa. Champions? Non bisogna cadere nell’errore di pensare che si è presa una squadra morbida. Ho conoscenze dirette nell’Eintracht ed è una squadra molto ostica, guai se l’ambiente e la squadra si approccia a confrontarsi prendendo la situazione sottogamba. Se quelli tornati dal Mondiale hanno un ritardo? Theo Hernandez sembra un lontano parente di quello che abbiamo visto ai Mondiali. Lozano è quello che, nel Napoli, sta pagando di più perché aveva più alte aspettative. Il minutaggio è allenante? Lo è e diventa determinante in alcune fasi della stagione. All’inizio della stagione è importante dare continuità così che permetta di avere il cosiddetto ‘ritmo gara’ nel più breve tempo possibile. Ci sono momenti della stagione che vanno a gestire il minutaggio, ma dipende molto dal motore di ognuno di noi”.