Quello che mancava alla difesa azzurra erano i centimetri
Il tecnico del Napoli è stato accontentato ha guadagnato centimetri nella rosa azzurra
Non solo Osimhen e Kvara: il Napoli che comanda in Italia e in Europa ha le spalle molto larghe e la testa alta. Maestro Spalletti nel rinforzare la difesa e soprattutto nel rodaggio di una fase difensiva recitata a memoria dal centravanti ai terzini, dalle ali ai centrocampisti. Tutti, ma proprio tutti partecipano al coro: aggressione alta e sacrificio nei recuperi-lampo; coperture preventive, diagonali e anticipi. E poi, beh, il potere del gioco aereo che a tratti è quasi uno strapotere. Il signor Luciano chiedeva centimetri al mercato e i risultati sono evidenti: da Kim, un metro e novanta di muscoli e velocità che in un clic ha cancellato la nostalgia di Kalidou, passando per Olivera, Anguissa, Rrahmani e Ostigard (gran saltatore). E poi, Osi: il principe del gol, l’attaccante volante che di testa le prende tutte quando c’è da difendere sugli angoli e le punizioni. Lui è una delle immagini-simbolo dell’applicazione difensiva della squadra; la meno battuta del campionato con 15 gol subiti e 9 clean sheet. Meglio di Meret, sempre titolare e sempre presente anche nelle coppe, soltanto Provedel della Lazio (11).
Fonte: CdS