8 mila tifosi in coda per un biglietto contro l’Eintracht, ma sono rimasti a mani vuote

Il motivo è stato spiegato dal responsabile marketing Ticketone

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A dimostrazione dell’amore per il Napoli i duemila e 600 biglietti disponibili a Francoforte per l’andata degli ottavi di Champions sono stati polverizzati in soli venti minuti, subito dopo le 10 del mattino, l’orario di apertura della biglietteria online, lasciandosi dietro delle polemiche: erano almeno otto mila i tifosi azzurri in coda virtuale per acquistare il prezioso tagliando. Tra l’altro c’era una prelazione per cui solo una parte degli abbonati, sono riusciti ad acquistare l’ingresso per il Deutsche Bank Park. L’episodio ha scatenato la rabbia dei tifosi:  dopo essersi registrati attraverso il sito del Napoli, compilando un modulo richiesto dalla Uefa e dall’ordine pubblico tedesco, avendo ottenuto un codice che dava diritto all’acquisto, pensavano di avere già il biglietto tra le mani. Di fatto sono stati circa otto mila gli abbonati che si erano registrati, dunque tutti in possesso di questo codice, ma poi solo uno su tre di fatto ha trovato posto. Dunque l’acquisto per un tagliando per martedì 21 febbraio, alle 21, per la partita valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League, ha fatto imbestialire i tifosi partenopei. Sulla radio ufficiale del Napoli Amedeo Bardelli, responsabile marketing Ticketone, ha spiegato: “La procedura di acquisto è un po’ più complessa per via della regole dettate dalla Uefa. Bisognava riempire un modulo sul sito del Napoli con tutta una serie di informazioni utili alla Uefa e alla polizia tedesca e quindi una volta riempito il modulo veniva rilasciato un codice che ti dava diritto ad accedere all’acquisto, non all’acquisto sicuro. Con questo codice si andava sul nostro sito, dove è stata attivata una coda, che ieri mattina era di circa otto mila persone. I biglietti sono finiti rapidamente, in meno di 20 minuti. Il caos è nato perché ci sono stati migliaia e migliaia di abbonati che si sono collegati.

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Fonte: La Gazzetta dello Sport

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