Spalletti ha avuto dal Napoli le risposte che si attendeva. Maturità, sacrificio, pazienza. Tutto questo rende il tecnico azzurro fiducioso anche in vista della ripresa della Champions.
«Lo Spezia si è difeso con ordine e ha deciso di darci campo, togliendoci spazi sulla trequarti. La squadra è stata matura, è arrivata con l’occhio a mezz’asta giusta: non essere riusciti nel primo tempo a trovare la soluzione pur avendo fatto la partita, è l’unica cosa che posso recriminare ai miei giocatori: il possesso andava fatto con più agilità, anticipando le situazioni difensive dello Spezia. Nella ripresa li abbiamo costretti a far fatica per ricomporre l’ordine e lì hanno sbagliato qualcosa e noi abbiamo preso vantaggio».
Un’altra prova di maturità del Napoli? «La squadra ha evidenziato maturità in una partita su un campo così su questo terreno con questo pubblico e in questo orario. Siamo stati pronti. Ci sono state difficoltà, lo Spezia era ordinatissimo e ci ha tolto spazio sulla profondità. Nel primo tempo non abbiamo creato occasioni, anche se qualche impulso è stato dato. L’episodio del secondo tempo ci ha spianato la strada ma la squadra ha continuato a fare quello che volevo per portarsi a casa il risultato».
L’assist di Kvaratskhelia a Osimhen, un altro bel segnale? «E state sicuri che Osimhen questo gol lo farà rifare a Kvara. Le cose vanno così. Se invece tiri e sbagli, a ruoli invertiti non ti verrà mai più data palla. È una questione di disponibilità, di amicizia e valore. Volere il risultato di squadra prima dell’individuale. Noi abbiamo bisogno del loro estro e della loro qualità, sono quelli che possono fare la differenza e ti danno sempre l’impulso a trovare la soluzione. Non era facile trovare il nostro solito ritmo e bisognava giocare su Osimhen e la sua forza fisica».
Kvaratskhelia è il rigorista? «Sì, ma ce ne sono altri. Ho visto che anche stavolta parlavano, ma siccome è un ragazzo disponibile non volevo che lo fosse come al solito».
Che pensa dello stacco di Osimhen sul gol del 2-0: è tra i cinque migliori attaccanti al mondo? «Non so più cosa dire su Osimhen. Ha segnato saltando da fermo con lo squat-jump. Con me ha segnato più gol di testa, ma con quello di dopo ne segnerà ancora di più. Mica gli ho messo io le molle sotto ai piedi, è una cosa sua».
Come si riesce in momenti così esaltanti a tenere i piedi per terra? «All’inizio nessuno era convinto che avremmo fatto un filotto così. E ora nessuno pensa che altre squadre possano rifare filotti simili. Abbiamo il dovere di ripeterci, andare avanti».
Hamsik si è tagliato la cresta, l’aveva promesso in caso di vittoria di scudetto del Napoli. «Mi fa piacere per lui che si sia tolto quella cresta ormai insopportabile… ma non ha niente a vedere con lo scudetto».
Cosa ha fatto la differenza contro lo Spezia? «La differenza in questo tipo di partite la fa la testa dei giocatori. Quando si giocano le gare a quest’ora la mattina stessa non c’è tempo di prepararle, bisogna farlo la sera prima nella testa dei giocatori».
Lobotka ancora una volta tra i grandi protagonisti. «Lobotka è un calciatore forte e che prende in mano la squadra».
E a febbraio riparte la Champions «Ci sono dei momenti nella vita in cui si raggiungono dei risultati. A quel punto o ci si accontenta o si prova a raddoppiare, noi abbiamo deciso di raddoppiare e ci vogliamo giocare tutte le partite per l’amore dei nostri tifosi».
Avete lavorato con pazienza alla ricerca del gol senza soffrire mai: un altro segnale di grande maturità? «Quando ti chiami Napoli e vesti questa maglia ci sono scontri diretti e partite da vincere assolutamente come questa e non devi essere sorpreso dell’organizzazione degli avversari. Sappiamo trovare soluzioni nonostante lo Spezia sia stato bravo e ci abbia creato problemi, giocando una buonissima partita. Non ci possono essere rimorsi per noi visto chi siamo e che siamo la prima della classe. Modificare il nostro atteggiamento penso sia stata la qualità migliore».
Il Mattino