Ci sono gerarchie scolpite nella roccia. Il centravanti titolare del Napoli per esempio è Victor Osimhen, senza se e senza ma: 14 gol, stessa quota dello scorso campionato, ma in 16 partite, l’ultimo contro la Roma di una bellezza abbagliante. E poi c’è chi viene dopo, Giovanni Simeone. Nella sfida contro i giallorossi al minuto 76 c’è stata la staffetta, Spalletti l’ha gettato nella mischia subito dopo il pari romanista di El Shaarawy, a proposito di gente che si alza dalla panchina. Dieci giri di lancette ed è stato il Cholito a trafiggere Rui Patricio, altro gol non proprio banale per spettacolarità e per gli effetti sulla classifica, decisivo per la 17esima vittoria in venti giornate. Ne aveva segnati altri due, anche quelli da subentrato, ed erano state altrettante vittorie per gli azzurri. Pesantissima quella con cui a San Siro griffò il definitivo 2-1 contro il Milan, che all’epoca (settima giornata) aveva gli stessi punti della banda Spalletti e che oggi è sprofondato a meno quindici. Ma l’argentino segna solo gol importanti, come ha analizzato qui Repubblica.
Napoli da record. E adesso gongolano anche gli sponsor
Il successo del Napoli sulla scena calcistica italiana sta generando non solo entusiasmo tra i tifosi, ma anche soddisfazione tra gli sponsor del club. Da Emporio Armani a una società di giochi online famosa della Georgia e assente in Italia, approfittando di un testimonial come Kvaratskhelia. Da non dimenticare però il partner storico del Napoli per quanto riguarda il mondo dei casinò online, ovvero StarCasinò. Parliamo di un segmento di giochi popolarissimo nel nostro Paese, dove ci sono molte alternative che offrono bonus di benvenuto e la possibilità di giocare online in tempo reale con altri giocatori, come ha scritto Bonusfinder Italia, sito comparatore di offerte nel campo dell’intrattenimento ludico. Per i tifosi napoletani non mancheranno quindi le opportunità per divertirsi su internet e poi allo stadio seguendo la squadra in campo che continua a mietere vittorie.
Il punto di forza: la qualità della panchina e la rosa lunga
Ma la ricchezza di questo Napoli sta anche, se non soprattutto, nella profondità della rosa e in una panchina che riassume quantità e qualità. Juan Jesus e Olivera in difesa, Elmas e Dombelé a centrocampo, Raspadori e Politano davanti difficilmente una volta chiamati in causa fanno rimpiangere i titolari. Simeone probabilmente giocherebbe titolare in qualsiasi altra squadra che non sia il Napoli, solo che qui ha davanti Osimhen, il capocannoniere del campionato. Impensabile il nigeriano in panchina, quella panchina dove tra l’altro si è alzato anche Raspadori sfiorando contro la Roma la rete del 3-1. La voragine del più tredici in classifica si spiega anche così. Nei cinque campionati top è il divario più ampio tra prima e seconda, che adesso è diventata l’Inter. Squadra il cui problema maggiore sembra essere proprio il rendimento delle riserve, come ha spiegato La Gazzetta dello Sport. Ce ne vuole di fantasia per tenere viva la lotta scudetto!
All’estero solo l’Arsenal sulla scia del Napoli, ma il City…
Il Napoli ha tanto, troppo in più della concorrenza. C’è giusto qualche parallelismo con la Premier League. L’Arsenal ha cinque punti in più e una partita in meno del Manchester City, che fra l’altro ha appena eliminato i Gunners in FA Cup con gol di Aké, solo che si devono ancora giocare entrambi gli scontri diretti e dunque la classifica potrebbe accorciarsi, e di molto. Più cinque del Barcellona sul Real in Spagna, più tre del Paris Saint-Germain sul Lens in Francia. Più intrigante la situazione in Germania: dietro il Bayern sono quattro nello spazio di tre punti, e i rossi di Monaco non sanno più vincere. Tre pari fotocopia (1-1) dopo la sosta, l’ultimo in casa contro l’Eintracht Francoforte, botta e risposta Sané–Kolo Muani. In Italia, invece, c’è una capolista che sa solo vincere e che potrebbe considerare anche la Champions un boccone prelibato.