G. Trombetti: “Fuori Osimhen e Kvaratskhelia: il coraggio premiò Spalletti”
Il commento dell’ex Rettore:
“Fortuna iuvat audaces. A Spalletti spetta il titolo di testa per il coraggio, e la sapienza, di mandare in campo due punte come Raspadori e Simeone invece di accontentarsi di un pareggio che pure non sarebbe stato da buttar via contro la Roma che ha disputato una bella partita. Va segnalato quanto la panchina lunga sia stata un’arma efficace. Il tecnico ha messo fuori due campioni del calibro di Kvara ed Osimhen, cosa che pochissimi avrebbero avuto l’ardire di fare. Dando fiducia alle seconde linee, che pure sarebbero titolari in quasi tutte le squadre italiane. Questa volta gli azzurri hanno dato prova di fredda ferocia andando a vincere una partita che sembrava ormai avviata al pari. Mourinho ha sorpreso. Non è venuto a fare barricate come previsto. E avrebbe forse meritato il punto. Ma la forza dei singoli e la intelligenza di Spalletti hanno dato al Napoli altri tre punti. Il gol di Osimhen costringerà a cambiare tutte le copertine dei rotocalchi televisivi per la bellezza del gesto tecnico e atletico che hanno fatto richiamare a molti i fasti di Van Basten. Ma anche il gol di Simeone è stato molto bello. Da grande centravanti. Voglio anche sottolineare la prova eccellente di Zielinski, tornato ai livelli propri della sua classe. Sperando che la luce si sia accesa definitivamente e non ancora una volta ad intermittenza. Così senza un errore di egoismo e la distrazione sul gol di El Shaarawy, staremmo a parlare di Lozano come migliore in campo. Una osservazione, che rende anch’essa ragione della forza del Napoli e del lavoro di Spalletti, si trae osservando la partecipazione emotiva della intera panchina alle sorti della partita nel quarto d’ora finale. Tutti tesi a soffrire con i compagni in campo. Con un Osimhen in piedi a incitare, consigliare, sostenere. Bello davvero il suo urlo four per dire ai compagni che mancavano soltanto quattro minuti al termine della gara. Mi ha ricordato D’ Artagnan e il suo tutti per uno, uno per tutti…”
Fonte: Il Mattino