Il Napoli è tra le grandi d’Europa senza una stadio proprio e con spese contenute
Non sappiamo in primavera cosa succederà, in Italia come in Champions, ma oggi esiste una fotografia precisa che comunque avrà un suo valore, al di là di quelli che saranno i risultati con i quali si chiuderà la stagione. E l’istantanea ci dice che questo Napoli non teme il confronto con le altre capolista dei campionati maggiori. Un confronto che, mettendo sulla bilancia fatturati e spese, dovrebbe essere improponibile. Non scopriamo certo oggi la potenza della Premier o quella del Psg qatariota o di club di grande lignaggio come Barcellona e Bayern Monaco, e proprio per questo il rendimento del Napoli a quel livello risulta eccezionale.
L’unica senza stadio – Basta dire che delle 5 capolista, il Napoli è l’unica a non avere un impianto di proprietà che alle altre porta introiti importanti in impianti moderni o rimodernati che “lavorano” l’intera settimana. Infatti alla voce ricavi e anche costo della rosa, il Napoli è “fanalino di coda” di questo ristretto gruppo dove spicca il miliardo (seppur gonfiato) del Barcellona e fatturati quadrupli e tripli delle altre. Questo dato dovrebbe essere più che sufficiente – almeno così è stato finora – per fissare un gap anche tecnico in campo, che deriva dalla possibilità di ingaggiare giocatori più forti, cui dare stipendi più onerosi. Invece oggi se chiedeste a quelli del Psg o del Bayern, costretti a spareggiare in un ottavo di Champions, probabilmente vi direbbero che sul loro cammino preferirebbero evitare di incrociare la Banda Spalletti, che ha triturato il Liverpool di Klopp, oltre ad Ajax e Rangers. E dire che, sia sul piano del costo della rosa sia per il monte ingaggi, il Napoli rimane ultimo e staccato rispetto alle colleghe capolista. Ma oggi il valore della rosa del Napoli, anche se sono valutazioni sempre fluttuanti e volatili, non è tanto inferiore a quello delle concorrenti. Perché questo sta dimostrando il campo. Certo, andando avanti nei turni a eliminazione diretta l’esperienza giocherà un fattore importante, ma sarà curioso vedere dove potrà arrivare il Napoli di Spalletti.
Strada da seguire – In un calcio italiano malandato e attraversato da scandali, la via tracciata dal Napoli diventa una strada da seguire, una speranza per tutti. Perché rigore economico e competenza sul mercato possono produrre un qualcosa che appare come un ossimoro: riuscire ad alzare la competitività tecnica della squadra, abbassando i costi. Non sempre inseguire il campione dall’ingaggio stratosferico porta i risultati voluti. E del resto il Paris Saint-Germain è lì a dimostrare che la collezione di fuoriclasse non porta automaticamente alla conquista della Champions. Del resto, restando nei nostri confini, i 75 milioni di monte ingaggi che il Napoli paga ai propri tesserati, costituiscono solo il quinto “monte” del nostro campionato dopo Juve, Inter, Milan e Roma. Ma guardando all’Europa da inseguire sul piano della competitività bisogna prendere atto che non potremo mai contrastare la potenza economica della Premier e di altri. Però la fantasia e la competenza possono mettere insieme qualcosa di importante. E oggi le prospettive del Napoli restano rosee. Perché il marchio cresce di prestigio internazionale, dalla Champions arriveranno premi impensabili fino a un anno fa. E tutto questo, se investito nelle infrastrutture e non “buttato” nelle tasche dei giocatori, diventa fattore di crescita.
Fonte e grafico: Gazzetta