Trombetti: “Elmas? Grande maturità e senso di sacrificio, accoppiati ad indubbie doti tecniche”
L'esplosione di Elmas: un altro colpo da maestro
Il commento dell’ex rettore Guido Trombetti, Professore Ordinario di Analisi Matematica.
“A Salerno il Napoli ha vinto una partita complicata. Vuoi per il clima psicologico in essere dopo la disfatta granata a Bergamo. Vuoi per le magnifiche sorti e progressive del tecnico Nicola esonerato e rimesso in sella in poche ore. Difficile prevedere gli effetti di ciò. In più un tempo da lupi, con pioggia battente e campo pesante rendevano più insidiosa la partita. Nicola ha organizzato l’unica cosa cui potesse ricorrere. Un catenaccio gigantesco. Tentando di soffocare la manovra di attacco azzurra. Altro che pullman davanti all’area di rigore. Un intero parcheggio di autobus verrebbe da dire. Ma, lo ripeto, come dargli torto? Probabilmente lo assillava più che il timore di perdere quello di un’altra imbarcata. E proprio non se la poteva permettere. In questo quadro il Napoli ha fatto ricorso a quelle che mi sembrano essere sue caratteristiche costanti. Pazienza e saggezza. «Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia» diceva La Fontaine. Perciò non concordo con qualche, sia pur sommessa, critica per una prestazione sotto tono del Napoli. La squadra azzurra ha vinto come vince una squadra sicura di sé. Che sa aspettare il momento per calare il colpo di grazia. Senza commettere l’errore di farsi prendere dall’orgasmo. E di abbandonarsi ad uno sterile (pericoloso) assalto a Forte Apache.
Di Lorenzo è stato eccezionale. Osimhen implacabile. Lobotka il solito metronomo. Ma vorrei soffermarmi su un giocatore che quest’anno, per effetto della scuola Spalletti, ha avuto una crescita notevole. Eljif Elmas. Ancora una volta è stato chiamato in extremis a sostituire Khvicha Kvaratskhelia. A giocare quindi in un ruolo che non è quello per il quale è più versato. Ebbene Elmas ha interpretato con efficienza, e con punte di qualità, la parte in commedia che Spalletti gli aveva assegnato. Il che è prova di grande maturità e senso di sacrificio che accoppiati ad indubbie doti tecniche ne fanno uno dei punti di forza della squadra”. Fonte: Il Mattino