Lorenzo Insigne: “Se il Napoli va alla grande, il merito è solo di una persona”

L'ex capitano del Napoli ai microfoni della Gazzetta dello Sport

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In attesa di tornare a giocare il campionato Mls con il Toronto, Lorenzo Insigne prosegue la preparazione, ma non ha dimenticato il suo primo amore, ovvero il Napoli. L’ex capitano della squadra azzurra ne parla in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport fatta dal collega Salvatore Malfitano.

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Insigne, il Napoli sta dominando il campionato. Lo scudetto non sembra così lontano. «Non sarò io a sbilanciarmi, ne abbiamo passate troppe e preferisco rifugiarmi nella scaramanzia. Ma sono il primo tifoso, li seguo da lontano e dopo ogni partita mando i complimenti a tutti».

Da sostenitore come ha vissuto le ultime settimane? «Il 5-1 alla Juventus è un risultato incredibile, ho esultato tantissimo. Per noi napoletani ha sempre un sapore speciale batterli, figuriamoci così. L’eliminazione dalla Coppa Italia è stata soltanto un incidente di percorso, non bisogna fare drammi. Spalletti poi sa perfettamente quali corde toccare con i calciatori».

Anche sul piano del gioco, la squadra si sta esprimendo bene. «Cura ogni minimo particolare, un lavoro così maniacale porta sempre a qualcosa. Devo fare i complimenti al tecnico e a tutto lo staff, perché la condizione fisica è impressionante: gli azzurri vanno al doppio. Con Sarri eravamo entusiasmanti ma ci mancava qualcosina».

Osimhen può diventare il miglior centravanti d’Europa? «Certo, migliora a vista d’occhio e il suo potenziale sta venendo fuori. Spalletti ne sta esaltando le caratteristiche uniche come l’atletismo nel gioco aereo e nella progressione, la coordinazione. Sono davvero felice per Victor, è una bravissima persona».

La sorpresa di questo Napoli? «Lobotka, assolutamente. Sta facendo cose pazzesche. Devo essere onesto, quando c’ero io non era il giocatore che è adesso. È un altro motivo per essere grati all’allenatore».

Aveva offerte in Europa, perché trasferirsi in Canada? «Non la ritengo una scelta drastica, sto continuando a fare il lavoro che amo come quando ero bambino. In Mls sono il calciatore più rappresentativo e questo mi riempie d’orgoglio, sia il club che la Lega hanno progetti molto importanti per me».

Le piace questa nuova immagine di sé? «È gratificante essere sotto i riflettori e non mi pesa l’idea di dover dimostrare qualcosa. Dopo tanti anni a Napoli, per giunta da napoletano, so che vuol dire. Se ripenso da dove sono partito, mi sento davvero soddisfatto».

La morte di Vialli ha sconvolto in particolare tutto il gruppo dei campioni d’Europa. «Notizia terribile. Il sorriso più luminoso era il suo, era il primo ad arrivare, a darci un consiglio quando le prestazioni non erano positive. Pensava sempre agli altri. Grande persona».

La Redazione

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