Di Lorenzo: “Spalletti mi ha dato consapevolezza”. Nella storia solo in 5 avevano girato a 50 punti

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In novanta minuti, ha vissuto almeno quattro vite differenti. O forse erano quattro calciatori nella stessa vita: perché Di Lorenzo ha attraversato il pomeriggio di Salerno qualsiasi cosa a meraviglia. E sbagliando una sola cosa, quando ha fatto il suo vero mestiere, il difensore. Pirandello e Arturo Brachetti, in confronto, sono dilettanti e anche il mago Houdini non scherza. Come Di Lorenzo, il capitano, sia riuscito a liberarsi dalle catene resta un mistero insondabile, che riguarda certamente la sua meravigliosa e diseguale macchina atletica e il suo spirito indomito. Ha giocato ala, trequartista, seconda punta. E ha fatto gol – e che gol – proprio sul gong. Un colpo da ko, come il tiro da tre sul filo della sirena. «Sono contento di essere il capitano di questa grande squadra», dice forte dei 50 punti e del girone di andata da record. L’adattabilità è una caratteristica fisiologica, perché le incursioni in area sono sempre state un suo vezzo. Ma ieri sera capitano Di Lorenzo si è superato: perché ha fatto qualsiasi cosa, nella notte di Salerno. «Sapevamo cosa ci aspettava qui e che sarebbe stata una partita difficile per quello che avevano vissuto in questi giorni: la Salernitana è rimasta molto chiusa in difesa facendo quello che immaginavamo avrebbe fatto. Dovevamo far girare la palla bene senza fare errori e magari nel primo tempo non lo abbiamo fatto bene. Poi l’abbiamo sbloccata alla fine del primo tempo ed è andata bene». Di Lorenzo è quello che – non ce ne vogliano gli altri – più di tutti merita questo primo posto: perché quando era giugno e tutti si girano attorno per capire se ci fosse in giro meta migliore di questo Napoli, lui giurava amore eterno al Napoli, chiedeva la fascia di capitano e iniziava la discussione con De Laurentiis per restare a vita qui. «Noi siamo migliorati tanto sotto l’aspetto della gestione della gara e del pallone, sappiamo che ogni gare è una battaglia e questo derby non ci ha sorpreso. La nostra è una grande vittoria, la vittoria di una grande squadra. I terzini sono un segreto di questo successo? Sì, siamo stati bravi ma è giusto che vengano elogiati quelli che decidono le partite, che fanno le grandi giocate. Ci sono anche gli altri, come quelli come me che sanno che hanno il compito di innescare gli attaccanti, fare il gioco pulito. Ognuno di noi è contento di quello che fa, per questo Napoli».

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Fonte: Il Mattino, Grafico CdS

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