Ventura: “Casuale la sconfitta con la Cremonese, a Salerno, però, vorranno dare un segnale”

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ItaliaNapoli e Salernitana hanno rappresentato il suo passato. E per Gian Piero Ventura quella granata è stata l’ultima panchina prima di ritirarsi. Ecco perché oggi guarda al derby di sabato con un pizzico di interesse in più: una partita che può dire tanto, tra il ritorno lampo di Nicola alla guida della Salernitana e la voglia di riscatto del Napoli dopo l’eliminazione in Coppa Italia ai rigori contro la Cremonese.

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La sconfitta contro l’ultima della classifica deve essere un campanello d’allarme per il Napoli? «Non penso proprio. Perché Spalletti ha fatto recuperare i giocatori che solitamente sono titolari e pure con le riserve era in vantaggio 2-1 a 3 dalla fine. Credo che quella contro la Cremonese sia stata una sconfitta abbastanza casuale. Sono cose che possono succedere».
Quindi come riparte il Napoli? «Arrabbiato. Arrabbiato per l’occasione buttata via contro la Cremonese, ma consapevole che quella di Salerno sarà solo una tappa di questo percorso che non si è interrotto da inizio campionato».
Ovvero? «Non c’è da stupirsi di quello che sta facendo il Napoli. Non occupa la prima posizione per caso, ma frutto del lavoro, dell’entusiasmo e della qualità. E questo è confermato anche dalle partite di Champions. Non vai a giocare così bene contro Liverpool e Ajax per caso. Credo proprio che in questa annata siano state buttate giù le basi per costruire qualcosa di importantissimo».
Di che tipo? «Innanzitutto centrare l’obiettivo più importante in Italia, ma nessuno deve vietare anche quello in Europa».
Cosa le piace di questo Napoli? «La spensieratezza mi impressiona. È evidente che ci siano valori tecnici e organizzazione di gioco altrimenti non saresti lì, ma non solo quello. Si percepisce una grande condizione mentale. Si vede che hanno voglia di fare calcio. Si divertono a proporre calcio. Da questo punto di vista credo che l’unica battuta di arresto sia stata a Milano e anche fisiologica perché per la prima volta ha incontrato una squadra che ha fatto meglio. Prima e dopo quella gara il Napoli non ha mai avuto difficoltà. D’altra parte ha ripreso subito la marcia il il 5-1 rifilato alla Juventus ne è la prova immediata».
Spalletti napoli rinnovoConosce Spalletti dai tempi dello Spezia: come valuta il suo lavoro? «Luciano è totalmente padrone della situazione. Ci ha messo del suo perché l’organizzazione di squadra non viene per caso ma viene attraverso le idee e la capacità di metterle in pratica. Ha dato convinzione ai giocatori. Ma bisogna fare i complimenti anche alla società che ha capito che era arrivato il momento di rinfrescare lo spogliatoio e ha recuperato i vari Mario Rui e Di Lorenzo: stanno facendo un campionato straordinario».
Ma non solo… «Lobotka in questo campionato sta dimostrando di essere tra i più forti d’Europa in quel ruolo, mentre in avanti c’è Osimhen che è una certezza. E poi Elmas è uno che giocherebbe titolare in ogni squadra e invece nel Napoli si gioca il posto partendo spesso dalla panchina. Come lui anche Lozano, Simeone e Raspadori che pure hanno sempre l’allegria negli occhi, anche quando non giocano dal primo minuto. È questo insieme di elementi che ha portato il Napoli a essere oggi la squadra che in assoluto diverte di più in Italia e a essere tra le prime due o tre in Europa».
Però sabato il derby potrebbe essere una partita trappola. «Sarà sicuramente difficilissima anche se la classifica direbbe ben altro. Tra le due squadre ci sono valori molto diversi in campo, ma sarà quello a contare».
Ci dica. «La Salernitana farà una partita importante anche per dare un segnale dopo il ritorno in panchina di Nicola. È chiaro che sia stata la squadra a volerlo di nuovo e a voler continuare con lui e quando succedono queste cose vuol dire che il gruppo è pronta a fornire una prestazione importante. Detto questo, per battere il Napoli la prestazione deve essere importantissima. Parliamo pur sempre della miglior squadra del campionato contro chi si lecca le ferite, dopo un pesante 8-2 che non può non aver inciso mentalmente».

Fonte: Il Mattino

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