“Ha ragione Allegri quando spiega che il calcio è semplice e che troppi scienziati lo complicano. Ma dimentica che, ridotto alla più essenziale semplicità, il calcio dice questo: chi gioca meglio, vince”. “Ha stravinto un Napoli meraviglioso, che non ha avuto bisogno di cambiare modulo in corsa, forte del proprio gioco e del proprio stile, come l’Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola e tutte le grandi della storia. Ha bastonato con la bellezza, con la tecnica e con la generosità.
Il fortino imbattuto per 8 match è crollato di schianto. Ma non è così sorprendente. Gli expected gol spiegano che la Juve avrebbe dovuto subire molti più gol dei 7 presi. È stata aiutata dalla buona sorte. Ha camminato pericolosamente sul filo, è risalita strisciando sui gomiti. Ma non si può vincere sempre con briciole di gioco e con gol allo scadere.
Una mattanza che certifica il fallimento di due anni di lavoro. Le assenze dei vari Pogba non giustificano nulla. Anche ieri la Juve aveva in campo campioni del mondo, vice, campioni d’Europa…. Non si può fare così poco avendo così tanto. Ha ragione Spalletti: questa Juve avrebbe tutto per vincere. Invece ne ha presi 5. E’ una Juve scriteriata, squilibrata, che agli insoliti impacci difensivi, favoriti dalle scelte di Allegri, aggiunge la solita stitichezza creativa”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport