A. Siani: “Spalletti è il ferramenta del calcio italiano. Napoli tiene i piedi per terra ma ha la testa tra le nuvole”
Il comico e tifoso del Napoli parla anche del big-match contro la Juventus
Alessandro Siani lo sa bene, «in città da giorni si parla solo di Napoli-Juve», gara che ha il sapore dello scontro decisivo. «È senza dubbio una sfida scudetto, ma è anche una sfida tra millenial e boomer. Tra i giovani del Napoli e la “Vecchia Signora”. Una sfida che continua da anni ma che ha sempre il sapore dell’evento perché irrimediabilmente ci fa tuffare nei ricordi indelebili dei nostri scudetti, dei gol di Maradona, dei successi di una città. È un modo diverso di vedere la vita… Chi vede tutto bianco e chi vede tutto nero. Noi vediamo tutto azzurro!».
Voi tifosi vi siete abituati a guardare tutti dall’alto o avvertite ancora qualche capogiro? «Noi abbiamo i piedi per terra ma la testa tra le nuvole. È chiaro che questi risultati ci esaltino, resta però la consapevolezza delle difficoltà. Sulla questione capolista, mi ha fatto sorridere un ristoratore di via Caracciolo… Ha detto: “Se il Napoli continua così, per rispetto dal menù tolgo il primo… Si passa direttamente ai secondi!”».
Napoli è una città ospitale, accoglierete anche i bianconeri con un “Benvenuti al Sud”? «Noi lo diciamo a tutti, il nostro popolo è tollerante. Ma diciamo anche che chi viene a Napoli piange tre volte: quando arriva, quando parte e quando lascia i tre punti!».
La Juve ha già tanti assenti, c’è qualcuno tra gli uomini di Allegri che non vorrebbe comunque vedere al Maradona? «Bah non lo so, direi Cuadrado ma non è convocato nemmeno lui. Molti dicono sia un simulatore… L’avrei messo sugli scogli sul mare di Napoli. Così avrebbe potuto tuffarsi senza danni!».
Qual è la chiave di questa stagione del Napoli? «Con Spalletti non c’è una chiave ma tante chiavi… È il ferramenta del calcio italiano. Non solo sa aprire spiragli, strade, percorsi calcistici, ma sta riuscendo anche nell’impresa ardua di entrare nella storia del Napoli. Vincere lo scud…».
Tornando all’ospitalità napoletana, di certo avete accolto molto bene Kvaratskhelia e lui vi sta ripagando con gli interessi... «Kvara è stato un grande acquisto e bisogna dare atto alla società di aver lavorato bene sulla composizione della squadra e di aver scommesso sul cavallo giusto. Non solo ha visione di gioco ma nei dribbling è ubriacante. Se a tutti i difensori che lo contrastano facessero l’alcol test in molti perderebbero i punti dalla patente. Ma anche se non fossero della patente l’importante è che i punti li perdano! Questa è la nostra filosofia».
Ha un calciatore preferito? «Chiunque indossi la maglia del Napoli. Tutti quelli che prenderanno parte a questa stagione magica possono entrare nel mito, se…».
Esiste un punto debole? «Ci sono momenti in cui è giusto analizzare i comportamenti della nostra squadra, ma adesso a Napoli non ci interessano i punti deboli. Ci interessano solo i 3 punti!».
Quanto “pesa” Spalletti? «Ora mi fido talmente tanto di lui e dei suoi cambi che anche per il cambio di stagione a casa mia chiamerò lui. A proposito di stagioni, il campionato d’inverno l’ha vinto, è forte in tutto».
Un Napoli-Juve che non può scordare. «Quello dell’indimenticabile punizione di Maradona: Pecci la tocca a Diego che con il piede scrive una poesia dedicata a tutti i napoletani. La palla si infila nel sette. Poesia da brividi».
Sa che quando l’Argentina vinse il suo penultimo Mondiale poi il Napoli… «È vero, Maradona conquistò la Coppa del Mondo e poi lo scudetto con noi… Ma Diego non c’è più e noi non abbiamo Lionel Messi per seguire la tradizione. Noi tifosi però stiamo vivendo il nostro campionato come un Mondiale. E non stiamo aspettando la vittoria da 4 anni ma da circa 32!».
A questo proposito, vuole fare un fioretto? «Ne ho tanti in corso .. Ma per lo scudetto del Napoli è proprio il fioretto stesso che vuole fare un fioretto pur di farci vincere!».
È in giro per l’Italia con il suo spettacolo teatrale “Extra Libertà Tour Live”: se oggi avesse l’extra libertà di prendere gratis un giocatore, chi sceglierebbe? «In libertà… prenderei Mbappé che ha fatto un grande Mondiale. Ma chiederei sempre prima a Messi, come si dice: “Il rispetto è la prima cosa”».
Fonte: Gazzetta