Se foste il designatore, a chi assegnereste la Partita, quella con la maiuscola, che vale una stagione? Ma certo, nessun dubbio: al migliore. Ed anche qui non bisogna cercare a lungo (ce ne so pochi, eh?, alla CAN): abbiamo l’arbitro della partita inaugurale e della semifinale Mondiale (e che di Qatar 2022 avrebbe dovuto fare la finale), che non esce in Italia dal 6 novembre, Roma-Lazio. Come dite? Orsato? Allora no, non è lui. Perché il migliore, nella visione di Gianluca Rocchi, che il designatore lo fa di mestiere (anche con coraggio e dedizione), risponde al nome di Daniele Doveri, 45 anni, ex internazionale (ha lasciato il posto con Valeri al duo Chiffi-Pairetto, non una grandissima mossa), presidente della sua sezione (Roma1). Rocchi lo stima moltissimo, lui ha sempre ripagato la fiducia: lo ha tenuto “nascosto” in questo inizio di stagione (la scorsa settimana è andato a Cipro con La Penna per dirigere AEK Larnaca-Paphos, sfida al vertice del campionato cipriota), fornisce le garanzie necessarie sia dal punto di vista tecnico che comportamentale. I giocatori hanno sempre accettato le sue decisioni, in campo sa farsi rispettare limitando l’uso dei cartellini. Sia Napoli che Juventus non hanno mai mostrato di non gradire la presenza di Doveri, e si che i precedenti con le due squadre non sono mancati: 23 con la Juventus (con 13 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte) e 33 con il Napoli (19 vittorie, 9 pareggi e 5 ko).
TRIPLETTA. Con quella di venerdì, per Doveri si tratterà del terzo Napoli-Juve diretto in carriera. I due precedenti hanno sorriso alla squadra azzurra, anche in maniera decisa. L’ultima volta, sempre al Maradona: finì 1-0, bastò un rigore di Insigne, era il marzo del 2021. La prima volta, invece, il Napoli non la dimenticherà facilmente: il 17 giugno del 2020, in piena epoca-Covid, toccò all’allora internazionale romano dirigere la finale di coppa Italia in un Olimpico deserto, 120 minuti senza reti poi dal dischetto sbagliarono Danilo e Dybala e il trofeo finì nelle mani di De Laurentiis.
CARATTERISTICHE. Doveri ha acquisito grande autorevolezza con i giocatori, non ama il dialogo ma neanche la mano pesante (difficile che vediate una sua partita con 11 ammoniti, come ha fatto Massa a San Siro domenica sera). Pochi cartellini, caratteristica che però qualche volta – in passato – ha creato problemi.
Fonte: CdS