Da scommesse a certezze

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Kim, Kvaratskhelia, Mathias Olivera ( contro i giallorossi altra grande prova del terzino uruguaiano ), Raspadori, Simeone e Ndombele, per citarne alcuni, erano definiti scommesse. Ma si sono dimostrati invece il motore che ha portato il Napoli in una dimensione che nessuno si immaginava. Gli azzurri giocano un gran calcio, divertono e si divertono. Sono forti nella testa e nelle gambe e vanno in gol con una facilità assurda: sono 43 le reti messe a segno fin qui tra Serie A e Champions.

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È finito il tempo dei beniamini che si contavano sulle dita di una mano, adesso il popolo partenopeo i propri giocatori li ama e sostiene tutti. Dal primo all’ultimo, ogni elemento è considerato imprescindibile. Sintomo, anche questo, di una crescita generale del progetto tecnico. Di una forza distribuita in ogni zona del campo.

11 partite di campionato: 9 vittorie,  2 pareggi e 0 sconfitte. E con il poker di vittorie in Champions League che ha permesso la qualificazione agli ottavi di finale con due gare di anticipo, gli azzurri hanno anche eguagliato un record storico. Era dal 1986, infatti, che il Napoli non vinceva 11 partite di fila in tutte le competizioni, allora in panchina c’era il vincitore dell’ultimo scudetto partenopeo, Ottavio Bianchi.

Tutti questi dati dimostrano quanto gli azzurri siano cresciuti con la continuità del lavoro di Luciano Spalletti. Dal collettivo all’individuale. Dalle magie di Kvara ai gol delle punte passando per una difesa solida e un centrocampo totale con terzini che spingono e difendono. Considerando quest’ultimo aspetto, la crescita di Mario Rui, definito addirittura “il maestro” dai tifosi azzurri, è stata clamorosa. Il terzino portoghese, è passato dall’essere un giocatore da “vendere in fretta” a un elemento chiave per l’impostazione da dietro, i cross e la personalità con la quale guida la difesa. In mezzo al campo, invece, l’assortimento e la complementarità che c’è tra Anguissa, Lobotka e Zielinski, ha pochi eguali in Europa. 

Il Napoli si mostra squadra corta, compatta, veloce, dinamica e coesa. Unita dentro e fuori dal campo, tutti aiutano tutti, dal più giovane al più veterano ( il capitano Giovanni Di Lorenzo su tutti ).

Una squadra capace di vincere partite di campionato e Champions annientando gli avversari, come i quattro gol al Liverpool e i dieci all’Ajax in due partite, e di non mollare mai di fronte alla speculazione di avversari come la Roma di Mourinho. Partite chiuse come quella di ieri sera all’Olimpico in un ambiente ostico, mettono il timbro sulla forza e la personalità degli uomini di Spalletti.

 

A cura di Simone Di Maro

 

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