ESCLUSIVA – R. Mancini (giorn. Dazn): “Samp-Napoli? Sfida in cui gli azzurri dovranno avere il giusto atteggiamento”
Dopo 53 giorni si è tornato a vedere il pallone rotolare anche in serie A e la classifica in vetta si è leggermente accorciata. Campionato insomma ancora incerto e già dalla prossima giornata si potranno vedere i progressi o eventuali conferme. Di questo ma anche sul momento del calcio italiano e non solo, ilnapolionline.com ha intervistato il giornalista e telecronista di Dazn Riccardo Mancini.
Da giovane telecronista per te avere al fianco ex calciatore del calibro di Schwoch, Marcolin e Tiribocchi, quant’è importante per la tua esperienza? “Le seconde voci trasmettono davvero tanto, sia dal punto di vista tecnico, visto che hanno giocato tutti a grande livello e personalmente mi hanno dato molto. Sul piano delle letture e delle interpretazioni, ma anche a livello umano, visto che con loro si è instaurato un rapporto di amicizia. Fuori dal campo sono persone meravigliose, ho imparato molto da loro e mi hanno trasmesso tanto. Devo dirti la verità non era scontato ci fosse tutto questo. Intanto si è visto che sono molto bravi nel commento tecnico, una squadra di talent davvero preparata e si sono saputi calare con un gruppo molto giovane”.
Con le debite proporzioni Dejan Stankovic, potrebbe calcare le orme del suo amico Mihajlovic come allenatore e come persona? “Forse è ancora presto per dire se Stankovic possa riuscire a calcare le orme del suo amico e connazionale Sinisa. Il calciatore ce le ricordiamo davvero tanto, era uno di temperamento e di carattere, un po’ come lo era Mihajlovic. Dejan (Stankovic) a livello emotivo riusciva a dare la carica emotiva ai compagni di squadra ed ora sta provando a farlo da allenatore. Ovviamente non è automatico che tutto ciò avvenga, ma da quando siede sulla panchina della Samp, i risultati e non solo stanno venendo fuori anche se con molta calma. Contro il Sassuolo i liguri li ho visti più determinati rispetto al solito, molta personalità e al tempo stesso incidono di più sul campo e sotto porta. Stankovic con i giovani ci sa fare, come ha dimostrato già sulla panchina della Stella Rossa. A mio avviso ha la stoffa per essere un allenatore valido, ha carattere, ma questo non significa che diventi di colpo grande allenatore. Il serbo parte avanti per i suoi trascorsi in campo e che sta provando a portare alla squadra blucerchiata”
Hai commentato di recente il Napoli in Turchia e si è visto Raspadori nel ruolo di mezz’ala. Lo vedremo dal primo minuto o a gara in corso? “Su Raspadori c’è da dire che l’esperimento nel ruolo di mezz’ala mi piacque davvero molto, perché ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo e rincorrere gli avversari. Senza dimenticare che si sa muovere tra le linee, non è solo un attaccante, ma si sacrifica per i compagni e soprattutto ha gamba. Contro l’Antalyaspor lo confermò, si è calato al meglio nel match ed ha fatto al meglio la fase difensiva. Il tutto l’ha fatto con grande concentrazione. A mia sensazione nel ruolo di mezz’ala non credo che lo vedremo dall’inizio, ma più a partita in corso, però può essere una soluzione di riserva. E’ un tipo di soluzione che potrà scardinare le difese avversarie, ma è giusto che Spalletti lo provasse in quel ruolo, anche perché tatticamente le squadre ti studiano e si cercano soluzioni alternative”.
Commenti spesso le gare delle Coppe inglesi e la Liga e si notano ritmi diversi rispetto al nostro campionato. Come te lo spieghi? “Se guardiamo alla Liga Spagnola la differenza non è tanta con la serie A. In Premier League invece c’è una mentalità completamente diversa, anzi è nel loro d.n.a. quello di correre e spesso sono supportati da un pubblico che incita al meglio i loro calciatori con stadi pieni. Un altro aspetto è che anche una questione di cultura, visto che in Inghilterra il calcio è più seguito rispetto che da noi, anche come si rapportano a questo sport. Per me è tutta una macchina diversa, noi probabilmente abbiamo altri problemi, come la tattica o la strategia. Infine anche la potenzialità economica loro sono una spanna nettamente superiore alla nostra, come i diritti televisivi e dal mercato che fanno anche le così dette piccole della Premier League. Quindi tra la serie A e il calcio inglese poco o nulla sul piano dei paragoni”.
Dopo i Mondiali che l’Italia non ha disputato, la politica dei giovani di Mancini potrebbe essere quella giusta in vista delle prossime qualificazioni ad Euro Germania 2024? “Io credo molto nel progetto del c.t. dell’Italia di puntare sulla politica dei giovani, perché può essere quella giusta per provare a rilanciare i vivai. Non dimentichiamo che Roberto Mancini puntò su Nicolò Zaniolo in tempi non sospetti, anche se oggi non si è ancora definitivamente affermato. Non abbiamo giocato i Mondiali secondo me anche per altri fattori che non sono legati solo al nostro mister. Mi auguro che si batta questa strada e si possa fare davvero il giusto percorso per tornare a competere a grandi livelli”.
Domenica pomeriggio al “Luigi Ferraris” il Napoli andrà a far visita alla Sampdoria. Che partita faranno i liguri per contrastare la capolista? “La Sampdoria sarà ovviamente molto carica dopo il successo contro il Sassuolo a Reggio Emilia. I nuovi acquisti di Neytink e Lammers hanno dato nuova linfa vitale alla compagine ligure. Senza dimenticarsi che ci sarà un ambiente quello del “Ferraris” davvero molto carico. Ovviamente tutto ciò il Napoli è abituato, visto le gare giocate nei mesi scorsi. Gli azzurri dovranno giocare con la giusta concentrazione, per ottenere il risultato massimo contro un avversario che ci metterà la giusta carica. Infine vorrei sottolineare che non esistono squadre che hanno vinto i campionati senza aver perso neanche una gara, perciò non sarei preoccupato. C’è da ritrovare la condizione migliore per potersela giocare fino alla fine per il traguardo massimo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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