A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Gigi De Canio, ex allenatore Napoli: “Napoli timidino? È la sensazione che ho avuto anche io. La partita è stata più sentita dall’Inter, leggo di affermazioni trionfalistiche, parlano di impresa monumentale e mi viene da sorridere. Il Napoli ha fatto una partita discreta, non è stata all’altezza del suo livello, è un risultato che ci può stare. Sicuramente non si può fare un campionato pensando di vincerle tutte, ciò che ha infastidito è la prestazione un po’ ‘timida’. Spalletti ha un timbro sulle squadre che partono forti e dopo tutto questo periodo, per questa ripartenza mi aspettavo un Napoli più tonico. Non c’entra la preparazione, è l’atteggiamento della squadra che non ha ancora riattaccato quello spinotto che aveva dimostrato di aver ben inserito nel carattere della squadra. Ho provato a darmi una spiegazione: questo impatto iniziale, deve aver portato un po’ fuori di giri la squadra convinta di avere il controllo dell’avversario e della partita. È possibile che abbiano abbassato un po’ la tensione iniziale, pensando potesse essere più facile del previsto. L’Inter si è data una scossa, aveva delle motivazioni che hanno pesato di più. Sozza? Ha lasciato correre un po’ troppo. Tante volte lasciano correre situazioni che appaiono assolutamente evidenti. Parlano di gestione della partita per cercare di non condizionarla con il loro operato. Tornando all’aspetto tattico, speravo che il duello d’esterni lo vincesse il Napoli. L’Inter è stata più brava ad aver trovato contromisure per un giocatore determinante nel gioco del Napoli, oltre ad esserci stata maggiore aggressività e presenza. Sicuramente Spalletti starà facendo le sue valutazioni con i giocatori e sono certo che, per la prossima partita, rivedremo un Napoli come si era avviato. Sono rari gli allenatori dispotici che impediscono ai propri giocatori di fare le proprie giocate. Spalletti è tra i più malleabili e lascia fare ai suoi, perciò secondo me ieri è mancata personalità da parte degli attori in campo. Rrhamani? In quella situazione era in una posizione abbastanza corretta, Dzeko da grande campione fa il contro movimento. Motivazioni? L’Inter aveva motivazioni che hanno influito, anche quelle del Napoli erano importanti, ma non si sono viste più di tanto”.