Ventura: “Prima della sosta era impossibile fermare il Napoli, ma lo stop ha rallentato gli azzurri”

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Gianpiero Ventura, allenatore, ha parlato ai microfoni di Radio Crc, alla trasmissione Si Gonfia La Rete.

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“Il Napoli visto ieri è sottotono, ma si può mettere in preventivo. Prima della sosta era impossibile fermare il Napoli, ma lo stop ha rallentato gli azzurri. Ha incontrato ieri una squadra che ha avuto qualità e determinazione superiore. Tanti fattori possono aver influito sulla sconfitta: la condizione fisica, quella mentale, ma credo che alcuni calciatori non siamo quelli delle ultime partite come Di Lorenzo e Lobotka su tutti. Non so che lavoro abbia fatto il Napoli, ma probabilmente alcuni calciatori hanno bisogno di tempo per ritrovare la brillantezza che avevano prima della sosta. Una sconfitta contro quella Inter ci può stare per cui non mi preoccuperei più di tanto. Adesso c’è la Sampdoria e ci sono giorni sufficienti per preparare la gara. 5 punti non sono tantissimi, ma neanche pochi, il Napoli deve riacquistare brillantezza e spensieratezza, credo sia quindi solo questione di tempo. Tra 3 giorni c’è una gara alla portata del Napoli e solo nelle prossime settimane capiremo se il Napoli deve preoccuparsi o meno anche se la gara di Torino ci dirà se il campionato si riaprirà o meno.
Solo il miglior Napoli prima della sosta avrebbe potuto contrastare il Napoli ecco perchè adesso si è fermato: perchè non è il miglior Napoli e bisogna solo lavorare per ritrovare brillantezza tattica e spensieratezza mentale. Non entrerei nel discorso del singoli: Spalletti sa che ci sono tante partite da disputare ma per raggiungere il sogno, va ritrovata l’organizzazione e la determinazione. Il Napoli ha giocato 4 mesi ad altissimo livello, adesso è arrivata una sconfitta, ma nessun dramma perchè nel calcio non è tutto così semplice e ieri l’Inter ha fatto forse la miglior partita del campionato. Già contro la Sampdoria si rivedrà un Napoli sbarazzino e basterà solo segnare il primo gol per tornare lì dove ci eravamo lasciati. Il gioco, la spensieratezza e anche l’arroganza di fare calcio erano le basi solide su cui il Napoli ha fondato la prima parte di stagione, bisogna ritrovarle”.
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