«L’Inter ha grandi individualità, il Napoli ha il gioco migliore»: detto da un interista come Spillo Altobelli fa un certo effetto. «Il campionato inizia tra una settimana e finirà a giugno, finora è come se tutti avessero fatto le prove generali. Ma…».
Già, c’è un ma. Ed è la classifica. «Appunto, lo stavo dicendo. Le squadre partono sullo stesso livello ad eccezione del Napoli: avere otto, nove e dieci punti di vantaggio è tanta roba».
Sufficienti da poter affermare che gli azzurri sono largamente favoriti? «Sufficienti per dire che il Napoli dipende solo dal Napoli».
Chi deve preoccuparsi per la lunga sosta? «Tutti e nessuno, allo stesso modo. Prima esisteva l’incognita dei calciatori che potevano o volevano risparmiarsi per il Mondiale, adesso non ci saranno impegni extra così importanti. Si andrà in campo soltanto per difendere i colori del proprio club e chi avrà lavorato meglio in questo periodo, raccoglierà più frutti della concorrenza».
Non diamo vantaggi nemmeno a chi ha accumulato più minuti nelle gambe? «Ci credo poco. Prendiamo il caso di Lautaro, che è arrivato fino all’ultima partita: ha giocato pochissimo, il suo minutaggio è stato minimo».
Però ha il morale a mille, torna all’Inter da campione del mondo. «Non c’è dubbio che il suo stato psicologico sia migliore di quello di compagni e avversari, però stiamo parlando di un solo elemento».
È il discorso delle individualità contrapposto al concetto di gruppo. «Il Napoli è squadra dentro il campo, è compatta, si muove in armonia, gioca a memoria. Ha fatto corsa da solo fino alla sosta».
Il calendario non poteva immaginare una ripresa più elettrizzante: la sfida di San Siro è più insidiosa per chi? «L’Inter ha tutto da perdere. Pur vincendo, non raggiungerebbe la capolista. Che invece ha subito la possibilità di mettere le cose in chiaro, far capire cioè alla concorrenza che intende continuare la sua corsa solitaria».
Spalletti o Inzaghi? «Lucianone oggi è il miglior allenatore del nostro campionato».
Reparto per reparto? «Il Napoli è da preferire in difesa e in attacco. A centrocampo c’è equilibrio perché quello dell’Inter non scherza, anche se mancherà Brozovic, giocatore unico nel suo genere».
Da bomber a bomber: mettiamo sul podio Osimhen, Lukaku, Kvara e Lautaro. «Osimhen lo preferisco agli altri, è imprevedibile, più completo, ha tutto: velocità, potenza, fisicità, colpo di testa. Prima dello stop, aveva una media pazzesca: potrebbe anche vincere la classifica cannonieri. Lukaku è condizionato da troppi infortuni, non sappiamo qual è il suo attuale stato di forma ma resta fortissimo. Il georgiano è il più fantasioso, ha sorpreso tutti in Italia, ti può cambiare la gara in qualsiasi istante».
Possibile ipotizzare una rimonta dell’Inter? «No. Ha troppi punti da recuperare. E non soltanto sul Napoli. Ne dovrebbe guadagnare una ventina se aggiungiamo anche il distacco dal Milan. Per lo scudetto la vedo quasi impossibile».
Milan vero rivale degli azzurri? «Se il Napoli continua a fare il Napoli, viaggerà in carrozza. Dietro difficilmente le posizioni cambieranno, il Milan è una spanna sopra Inter e Juve e poi ci sono le due romane».
Il Mattino