Cardillo, avv.: “Napoli? Mi sembra ci siano tutte le condizioni per far bene in questo campionato”
L’avvocato Edoardo Cardillo, penalista, ha parlato ai microfoni di Un Calcio Alla Radio, sulle frequenze di Radio Napoli Centrale. “Ho letto un po’ la richiesta di misura cautelare e sono 11 i reati contestati ad Andrea Agnelli, oltre gli 11 di Pavel Nedved, 10 di Fabio Paratici, 9 a Marco Re, 6 a Cesare Gabasio, 5-6 a Stefano Bertola e 3 a Stefano Cerrato. Ne hanno di che rispondere i vertici della Juve davanti alla giustizia. La pena per aggiotaggio è di tanti anni, non ricordo il minimo ed il massimo, ma sono reati gravi. Il giudice stabilirà il totale in base ad un criterio che adotta aumentando la pena, parliamo comunque di una condanna a parecchi anni di carcere. Nell’eventualità c’è anche questo, nulla è da escludere, per quello che ho letto. Già in sede di richiesta di misura cautelare, gli elementi posti a carico sono abbastanza gravi. Hanno fatto bene a dimettersi, altrimenti il GIP avrebbe dovuto adottare una misura cautelare che per Gabasio, Agnelli e Paratici sarebbero stati gli arresti domiciliari. Cos’è il reato di aggiotaggio? Quando uno gestisce una società per azioni e modifica le quotazioni delle azioni stesse. Significa anche mettere in tasca i soldi degli italiani, quelli che hanno investito nelle azioni Juventus. Quel bilancio presentato era falso, qualcosa che non esisteva, quindi si è realizzato appieno il reato di aggiotaggio. Plusvalenze? Pare non si realizzassero di volta in volta, ma era programmato a monte. Tutti i reati contestati hanno alterato la competizione sportiva consentendo di fare campagne acquisti di un certo tipo. Non dimentichiamo che hanno tolto Pjanic e Higuain, nello stesso anno, a Roma e Napoli, indebolendo squadre che potevano competere, con un sistema truffaldino. Da anni, guardiamo una rappresentazione virtuale, non reale. Questo anche a causa dei mancati controlli, se i vari enti predisposti dal legislatore si fossero mossi come previsto dalla legge, non saremmo arrivati a questo punto. In Italia non si muove mai nessuno se non lo fa un pubblico Ministero. È brutto da dire, ma purtroppo, in Italia, i sistemi di controllo non funzionano. Se si può uscire da questa situazione? Se c’è la volontà politica sì, altrimenti si continuerà sempre così. In questa vicenda sono coinvolte anche altre società che prestavano il fianco, la loro concorrenza nel portare avanti questo discorso. È un sistema dal quale, fortunatamente, o per merito, il Napoli è fuori. Sentenza? Avrà un suo peso, ma ciò che mi aspetterei è che finalmente vi possa essere un’assunzione di responsabilità nella gestione dei sistemi di controllo. Se credo in questo Napoli? Molto. Mi sembra ci siano tutte le condizioni per far bene in questo campionato”.