A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Capozucca, direttore sportivo. Di seguito, un estratto:
Quanto diventa centrale il ruolo del direttore sportivo in Italia in questo calciomercato costituito da cifre astronomiche? “Mi sono fatto un’idea e posso affermare che questo ruolo sta andando sempre più a scemare. Alcune proprietà straniere hanno una considerazione di calcio differente rispetto a quella del passato. Tentano, infatti, di ingaggiare calciatori senza prima visionarli ed intravedere il loro potenziale. Vedi Dybala, gli algoritmi non rispecchiano il valore di questo grande calciatore, eppure è un talento pazzesco. Il discorso del direttore sportivo dovrebbe essere più centrale, come Giuntoli al Napoli, il quale ha strutturato il suo straff e supervisiona costantemente l’operato svolto. Senza considerare il grande lavoro di Spalletti”. Sei stato vicino al Napoli? “Non è mai successo. Era in corsa un ruolo per il post-Bigon, erano emersi, inoltre, dei poblemi con Mazzarri e il Napoli chiamò Gasperini. Ci fu qualche chiacchera tra me e Giampiero, voleva portarmi al Napoli con lui, ma poi non si concretizzò più nulla. Per quanto concerne l’esperienza di Mazzarri al Cagliari, fu il presidente a volere fortemente questo allenatore, un uomo che sa di calcio. È una persona schietta, ed io ho sempre avuto buoni rapporti con le persone sincere”.