Bagni a Gazzetta: “Anguissa? Ha corsa, fisico straripante e piedi buoni”
Di partite così, di battaglie che valgono un pezzo di scudetto, Salvatore Bagni ne ha giocate e vinte tante, sia con la maglia dell’Inter sia con la maglia dell’Inter. Sempre lì, lì nel mezzo (per dirla alla Ligabue), dove spesso si decide la contesa. E anche stavolta potrebbe essere uno dei duelli in mediana a rompere l’equilibrio. Nicolò Barella contro Zambo Anguissa, i turbo di Inzaghi e Spalletti.
Bagni, Inter-Napoli separate da 11 punti: più demeriti degli uomini di Inzaghi o meriti della banda Spalletti?
«Il Napoli è la sorpresa del campionato, c’è poco da dire. Fino alla pausa non ha mostrato punti deboli, dopo aver rivoluzionato la squadra in estate. L’Inter era la mia favorita alla vigilia del campionato, ma oggi undici punti di distacco in quindici giornate sono un’enormità. Che il Napoli ha dimostrato di meritare».
Per la prossima sfida, Barella può essere l’uomo chiave?
«Nicolò è il mio giocatore preferito, non mi nascondo. Fa tutto con grande intensità e qualità, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Un centrocampista totale, tra i più forti al mondo nel ruolo. Quando fu acquistato dall’Inter in molti analizzavano solo il prezzo pagato, ma a Milano è arrivato un giocatore già fatto e finito, pronto per la grande ribalta in una big. E i risultati si sono visti».
Anguissa, invece, quasi non lo conosceva nessuno…
«Pazzesco, in Inghilterra lo hanno quasi snobbato mentre il Napoli ha fatto un capolavoro di mercato assicurandoselo in prestito per poterlo valutare bene e poi riscattandolo a 15 milioni: praticamente un regalo».
Cosa la colpisce di Zambo?
«Ha corsa, fisico straripante e piedi buoni: li usa entrambi con qualità. Gli mancava qualcosa negli ultimi venti metri e gliel’ha data Spalletti. Oggi è più convinto nei propri mezzi e si fa apprezzare anche in zona gol, mentre in carriera aveva sempre segnato poco».
Anguissa ha fatto il Mondiale. Quanto è pesato a Barella restare fuori dalla competizione?
«A livello personale, tantissimo. Il Mondiale è un’esperienza che ti arricchisce, ma se ne facciamo una questione di vetrina, Barella non aveva bisogno di mettersi in mostra: le sue qualità sono già riconosciute in tutto il mondo».