Juventus, sono tre i filoni d’indagine su cui sta lavorando la Procura Federale

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Un terremoto, quello accaduto in casa Juve, che sembra non cessi, anzi più passano i giorni, più vengono a galla fatti e realtà ancora tutte da capire. In effetti, come scrive oggi La Gazzetta dello Sport, sono tre i filoni d’indagine su cui indaga la Procura Federale.

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Tre filoni di indagine sulla Juve. Tre fronti su cui la Procura federale sta lavorando tenendo sempre sott’occhio le carte dell’inchiesta Prisma. Uno, quello sulle manovre stipendi e le scritture private non depositate, è anche il primo fascicolo aperto dal capo della Procura federale Giuseppe Chiné una volta acquisiti gli atti di Torino, il 24 novembre. Gli accordi presentati dal club bianconero in un modo e portati avanti in un altro, ma soprattutto le carte non depositate sono tema di sicuro interesse per la giustizia sportiva, come dimostra anche l’apertura di un fascicolo sui procuratori-agenti protagonisti delle trattative. Eventuali deferimenti dovrebbero arrivare a fine gennaio, ma potrebbe esserci una proroga della fase istruttoria. Le sanzioni per la Juve (articolo 31 comma 3 del Codice di giustizia sportiva) prevedono un’ammenda «a cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica», per i calciatori (art. 31 comma 😎 una «squalifica non inferiore a un mese».
Plusvalenze bis Il secondo e il terzo sono legati alle plusvalenze. L’impugnazione per revocazione della sentenza di assoluzione per la Juve (e non solo) da parte della Procura Figc equivale di fatto a un deferimento se non a qualcosa di più. Il procuratore Chiné è convinto che le indagini svolte dai pm di Torino, con mezzi che gli inquirenti federali non possono avere, dimostrino il dolo del cosiddetto “sistema Paratici”. Da lì emergerebbero i «fatti nuovi» che da regolamento permettono di riaprire il processo. Il 20 gennaio quindi si tornerà davanti alla Corte federale d’Appello (che avrà una composizione diversa da quella che emise la sentenza il 27 maggio): se i giudici considereranno il ricorso ammissibile, si passerà subito alla fase dibattimentale. Oltre alla Juve, saranno chiamati a difendersi gli undici dirigenti bianconeri deferiti nel primo processo (il Cda di allora più Paratici e Cherubini). Chiné non ha voluto anticipare le richieste di sanzioni: se si rifarà al comma 1 dell’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva sono previste sanzioni amministrative e deferimenti; se ci saranno gli estremi del comma 2 (se la violazione modifica i bilanci al punto da consentire l’iscrizione al campionato) potrebbe chiedere penalizzazioni o (ipotesi remota) retrocessione.
I nuovi “partner” C’è poi l’indagine sui nuovi club considerati dai pm piemontesi “partner” dei bianconeri nelle operazioni che hanno portato a plusvalenze fittizie. La Procura Figc non ha indicato i nomi delle squadre coinvolte, ma stando alle carte Prisma si può ipotizzare la presenza di Atalanta, Sassuolo e Udinese. Sono società assenti nel primo processo, quindi – per loro e per i bianconeri, magari con il coinvolgimento di nuovi dirigenti – l’iter partirebbe dal primo grado, ma trascorsi i 60 giorni di indagini dall’apertura del fascicolo Chiné potrebbe anche chiedere l’archiviazione. Se invece ci fosse un deferimento si andrebbe davanti al Tribunale federale e le sanzioni richieste sarebbero presumibilmente in linea con quelle che la Procura farà il 20 gennaio.
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