Sei x 3, non è una novità per Spalletti
Sei per tre Una novità per molti ma non per tutti visto che Luciano Spalletti è stato chiamato a gestire la pausa invernale in Russia dal 2010 al 2014 quando ha guidato lo Zenit di San Pietroburgo. Certo, la prima volta era appena subentrato e l’ultima venne esonerato dopo la prima giornata (0-0 con il Tom Tomsk appena ripreso il torneo) ma nelle tre occasioni più importanti le “ripartenze” di Luciano sono state di quelle da vero e proprio sprinter. Prendendo in considerazione le prime sei partite di campionato dello Zenit alla ripresa dopo la pausa nei campionati 2011, 2012 e 2013, il bilancio di Spalletti è a dir poco lusinghiero: dodici vittorie, quattro pareggi e appena due sconfitte. La certificazione che Spalletti non solo sa mettere la giusta quantità di benzina nelle gambe dei suoi durante la sosta ma anche far riattaccare la spina ai calciatori dal punto di vista motivazionale. Ecco, quest’ultimo è un aspetto determinante perché non sempre si riesce dal punto di vista nervoso a rientrare in clima campionato, anche se non dovrebbe essere troppo complicato caricare una squadra che ha davanti due occasioni importanti per scrivere la storia: vincere il terzo scudetto dopo quelli del 1987 e del 1990 e superare per la prima volta gli ottavi di Champions.
Come lo Zenit Spalletti ha voluto portare la squadra in Turchia, dove appunto era andato già a “svernare” all’epoca dello Zenit: il tecnico toscano sa perfettamente che serve isolarsi e rimettersi in gioco, guardarsi negli occhi e ritrovare unità di intenti. «Da gennaio sarà un altro campionato» mormorano da Castel Volturno e quindi guai a cullarsi sugli allori. Da questo punto di vista, il Mondiale non ha — per fortuna degli azzurri — restituito gente appagata e soprattutto chi non ha partecipato alla rassegna iridata — vedi ad esempio proprio Lobotka, ma il discorso vale anche per Victor Osimhen o Khvicha Kvaratskhelia — è carico a pallettoni. Di conseguenza, ci sono tutti gli ingredienti per ripetere “la campagna di Russia”, quella che ha visto Spalletti trionfare due volte, nel 2010 (quando subentrò proprio poco prima della ripresa del campionato) e nel 2011. E come dicono a Napoli pensando a quanto accaduto nel 1987 e nel 1990… “non c’è due senza tre”. Gazzetta